Solo una canzone è il romanzo edito Marcos Y Marcos di Roberto Livi. Il secondo libro per l’autore vincitore, con il suo esordio La terra si muove, del premio Procida – Isola di Arturo 2017. Una tragicommedia all’italiana che racconta il sogno di un uomo che aspetta solo la spinta giusta per rimettersi in gioco e rivoluzionare la sua vita.

Serve Solo una canzone per cambiare la propria storia

La trama del romanzo è molto semplice, una storia raccontata in prima persona in cui il protagonista è un insoddisfatto locandiere sulla soglia dei quarantanni. Pensava di fare il cameriere per poco, giusto il tempo di mantenersi, come fanno in molti, ma invece finisce per farla diventare la carriera sfortunata di una vita. Ma come tutte le carriere intraprese controvoglia, è un percorso che va a rotoli: il ristorante va male, arrivano recensioni sempre più crudeli e il contatto con i clienti non è certo la cosa che il protagonista apprezza di più.

Un uomo inetto, che nella vita ha fallito, che non ha mai terminato gli studi e non è mai riuscito a perseguire niente di quello che si era prefissato. Il contrario di sua moglie, Ave, una donna istruita, una paleontologa, che si è innamorata di lui in giovinezza per mera attrazione fisica ma che col tempo ha perso ogni interesse per l’uomo e non fa altro che ricordargli quanto la sua vita sia insulsa.

A mandare avanti il triste ristoratore è solo una cosa, l’amore per la musica. Il sogno di poter scrivere un giorno una canzone, solo una canzone, in grado di far venire la pelle d’oca, la canzone della sua vita, quella che ha sempre in testa ma che non riesce a trasportare nelle note. È destinata ad Agnese, la sua canzone. Agnese è la prima persona che dopo tanto tempo riesce a smuovere qualcosa in lui. Se riuscisse a farle venire le carni cappone, potrebbe smettere di vestirsi sempre di nero, potrebbe fare quel che non ha mai fatto, non lo fermerebbe più nessuno.

Il sogno della musica lega l’autore e il suo protagonista, Livi infatti non fa segreto di questo suo grande desiderio che continua a tentare di realizzare, ci ha racconta infatti che «quasi ogni sera mi siedo alla tastiera e, anche se continuo a fallire, provo a comporre la mia cazone».

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