Si chiama “Selvatico Ancestrale” la mostra di Giuditta Pellegrini, che verrà allestita presso la Biblioteca Borges a partire dal prossimo 24 novembre, all’interno della diciottesima edizione del festival “La Violenza Illustrata” organizzata dalla Casa delle Donne di Bologna.
Il tema 2023 del festival sarà la casa e l’esposizione vuole portare in superficie i cambiamenti e le mutazioni che stanno avvenendo in quella che dovrebbe essere la casa di tutti, i boschi e le foreste primarie, volendo evidenziare il modo in cui stanno rispondendo, tramite l’adattamento e la trasformazione, ai profondi cambiamenti ambientali in atto.

La resistenza “selvatica” di corpo e territorio

La mostra è composta di foto scattate nelle foreste primarie di diverse località, come i boschi di mangrovie indiane di Andamane e Nicobare, scampate allo tsunami del 2004, le selve vergini messicane e le foreste di pino laricato del monte Pollino in Basilicata. Le foto saranno accompagnate da testimonianze di persone che vivono a stretto contatto con i luoghi rappresentati: popolazioni indigene, ricercatori e scienziati.

«Ogni posto ha una storia da raccontare, la foresta rappresenta la casa – racconta Pellegrini ai nostri microfoni – Osservando come la natura resiste e si adatta al cambiamento climatico, possiamo prendere ispirazione per le sfide che ci si pongono davanti, come affrontare le conseguenze del nostro stesso impatto». La natura si ribella quindi alla violenza del sistema in cui viviamo, e come fa con la natura, il sistema attacca e ferisce i corpi che gli si oppongono.
«Il selvatico è resistenza. Con la loro resistenza le foreste ci insegnano che in ogni piega del sistema violento in cui viviamo rimane sempre una gemma che fiorirà», dice ancora Pellegrini.

Il progetto vuole sostenersi anche attraverso un crowdfunding volto a coprire parte delle spese necessarie per mettere in pratica della mostra. È il caso per esempio delle stampe, le quali saranno su pannello e pvc trasparente in materiale riciclato, per ridurre al minimo l’impatto ambientale.
«Il crowdfunding è sulla piattaforma Produzioni dal Basso, perché crediamo nel sostenere tramite un azionariato popolare, progetti che riguardano un po’ tutti, e nel coinvolgere persone che desiderano diventare parte attiva di mostre simili», spiega la fotografa.
La campagna terminerà il 20 novembre. In un secondo momento sarà attivata una seconda raccolta per la stampa del libro cartaceo, relativo alla mostra.

ASCOLTA L’INTERVISTA A GIUDITTA PELLEGRINI: