Nel 2024 la ricchezza dei miliardari della Terra è aumentata di 2000 miliardi di dollari, circa 5,7 miliardi al giorno, tre volte più velocemente dell’anno precedente, mentre 3,5 miliardi di persone (il 44% dell’intera popolazione globale) vivono con meno di 7 dollari al giorno, cioè sotto la soglia di povertà. Sono i dati più eclatanti dell’ultimo rapporto di Oxfam sulle diseguaglianze nel mondo, presentato in occasione del World Economic Forum di Davos.
Ma ciò che si evince dal sottotitolo «Povertà ingiusta e ricchezza immeritata» è che i poveri lo sono spesso ingiustamente, anche per il fatto che aumentano i working poors, cioè loro che vivono in ristrettezze nonostante abbiano un lavoro, ma anche che spesso chi è ricco lo sia senza particolari meriti. In questo senso sono stimate al 36%, cioè oltre un terzo, le fortune dei miliardari derivate da eredità.

I dati delle disuguaglianze nel mondo

Per usare una formula già nota, l’1% più ricco del mondo possiede quasi il 45% della ricchezza del pianeta e questa sproporzione si può leggere anche in chiave neocolonialista: i Paesi ad alto reddito controllano il 69% della ricchezza, nonostante rappresentino appena il 21% della popolazione del pianeta ed estraggono ogni anno quasi mille miliardi di dollari dal Sud. Quest’ultimo, invece, contribuisce per il 90% alla forza lavoro totale, ma riceve solo il 21% del reddito da lavoro.
Anche per ciò che riguarda il fisco l’ingiustizia è lampante: il 7% dei contribuenti più ricchi paga meno imposte dirette, indirette e contributi di un infermiere o un insegnante, in proporzione al proprio reddito.

Anche l’Italia non fa eccezione. Nel nostro Paese, calcola Oxfam, ci sono 71 miliardari e 5,7 milioni di poveri. Lungo lo Stivale, anzi, il dato sulla ricchezza immotivata è peggiore: quasi i due terzi della ricchezza miliardaria è frutto di eredità.
Ciò è conseguenza anche di una legislazione iniqua e di un’erosione del potere d’acquisto della popolazione meno abbiente. Secondo Oxfam, il salario medio annuale reale è rimasto pressoché invariato negli ultimi trent’anni: mentre tra il 2019 e il 2023 le retribuzioni sono cresciute in media del 6-7% e quelle nette di ulteriori 3 punti, nello stesso periodo l’inflazione si è attestata intorno al 17-18%. Il risultato è una contrazione del salario lordo reale di oltre 10 punti.

«Il rapporto restituisce la fotografia di chi siano i vincitori e i vinti del sistema economico globale – spiega ai nostri microfoni Misha Maslennikov, policy advisor di Oxfam Italia – Ai miliardari piace raccontare che l’accumulazione della ricchezza è merito di uno spirito imprenditoriale, di talento e duro lavoro, ma a ben guardare non è esattamente così».
Oltre all’eredità, buona parte dell’accumulazione di ricchezza da parte dei più ricchi deriva da clientelismi politici o attività di lobbying.
Quel che è peggio, e che viene simboleggiato nella fotografia dei miliardari Mark Zuckerberg, Jeff Bezos e Elon Musk seduti uno accanto all’altro all’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, è che l’alleanza del potere politico con quello economico è salda.

Non solo: nonostante le cause delle disuguaglianze, le proposte politiche che vantano il sostegno dei miliardari sono anche quelle che stanno ottenendo più consenso in tutto il mondo.
«Pesa tantissimo la precarizzazione economica e la marginalizzazione culturale – osserva Maslennikov – Si tratta di un potente incubatore di frustrazione e di rabbia che favorisce l’adesione di tanti a proposte politiche di destra, identitarie, che tengono insieme interessi contrapposti attraverso l’individuazione di nemici esterni e interni, spesso in chiave razzista. La strategia che perseguono è quella di compensare con il soddisfacimento degli obiettivi di identità il mancato raggiungimento dei risultati economico-sociali a beneficio della propria parte popolare».

ASCOLTA L’INTERVISTA A MISHA MASLENNIKOV: