In via Mascarella 104/A, a Bologna, nasce Punto Input, una libreria in cui circola il pensiero critico, in cui è possibile acquistare titoli che affrontano temi sociali, relativi ai processi economici della globalizzazione, ma anche all’impatto delle popolazioni migranti su cultura e identità; nonché riguardati le sperimentazioni di forme di vita in comunità alternative e il ruolo delle tecnologie digitali nella comunicazione. Nasce come luogo che ospita eventi culturali e corsi di formazione. Inoltre, vanta una ricca rete internazionale.

Una libreria per contrastare il sapere istituzionalizzato delle università

«Punto Input è una libreria, è un punto vendita di DeriveApprodi, e ospita al contempo altre case editrice indipendenti amiche, di un circuito di editori indipendenti. E al contempo è uno spazio per la produzione di discorso e pensiero critico. Perché oltre alla vendita dei libri, il progetto Punto Input intende promuovere la circolazione del pensiero critico in città», spiega Anna Curcio; «un’esigenza che in una città come Bologna» è fondamentale dato che «le università producono un sapere molto istituzionalizzato, poco sensibile ai gusti, alle curiosità, alle attenzioni, alle tante soggettività che attraversano l’esperienza di Bologna. E il progetto intende provare a colmare questa contraddizione, prettamente universitaria che però ha smesso di produrre sapere, nel senso di autonomia di pensiero, di discorso, di capacità critica, di analisi critica».

Punto Input, dunque, ha una doppia ambizione: «produrre degli spazi di incontro, di confronto, produrre dei percorsi di formazione e allo stesso tempo di offrire alla città di Bologna l’intero catalogo della casa editrice DeriveApprodi, che negli ultimi trent’anni, a partire dagli anni ’90, ha pubblicato oltre seicento titoli di saggistica ma anche di narrativa, che propongono degli spunti per riflettere criticamente sulla realtà in cui viviamo». Tra gli autori pubblicati è possibile trovare: Alain Badiou, Andrea Camilleri, Ashwin Desai, Barbara Balzerani, Cesare Battisti, Edoardo Sanguineti, Franco Arminio, Francois Chesnais, Ghada Karmi, Gilles Deleuze, Mae-Wan Ho, Noam Chomsky, Omero, Slavoj Zizek, Stanley Aronowitz, Tiqqun, e molti altri.

«La libreria è punto vendita di DeriveApprodi, quindi abbiamo a disposizione tutto il catalogo dalle prime pubblicazioni, fino agli ultimi titoli. Aprendo un vecchio archivio, spuntano anche tanti titoli fuori commercio. La casa editrice ha una serie di collane che approfondiscono varie questioni con una prevalenza sulla saggistica, e soprattutto con testi e titoli che danno la possibilità di farsi altre domande rispetto a quelle che sono le sollecitazioni che ci vengono dalla produzione editoriale mainstream, per intenderci». Sfogliando le collane di DeriveApprodi si va dalle Anomalie Urbane con Oltre le bande di Carles Feixa, ed Estetica del malessere di Claudia Attimonelli, a Sexscapes. Sarà possibile trovare molti titoli di Mario Tronti nella Biblioteca dell’operaismo, ma anche le analisi sociologico-etnografiche di John Clarke che esaminano la violenza negli stadi. Non mancheranno le riflessioni sullo sciopero dei pastori sardi, e anche la critica radicale alla logica mafiosa e affarista che ha contaminato le relazioni odierne fatta da Raoul Vaneigem in Sull’autogestione della vita quotidiana.

«Punto Input nasce come evoluzione di un progetto che già esisteva», continua Anna Curcio. «Il progetto è nato a Bologna nel 2015, intorno all’esperienza della Mediateca Gateway, che per cinque anni ha prodotto esperienze di questo tipo: spazi di confronto, percorsi di formazione, momenti di dibattito, presentazioni di libri. Da i corsi di formazione che erano stati fatti in quell’occasione, DeriveApprodi ha aperto una collana editoriale. Alcuni dei corsi che erano stati fatti alla Mediateca Gateway sono stati pubblicati come volumi nella collana di Derive Approdi che si chiama Punto Input. A partire dal renderci conto assieme a Sergio Bianchi e alla casa editrice DeriveApprodi che c’era proprio bisogno di stimoli per provare a pensare la realtà in cui viviamo in un altro modo, abbiamo pensato di fare questo salto. La collana è diventata lo shop della casa editrice che tiene insieme questa doppia ambizione di offrire titoli, di offrire stimoli testuali, editoriali e spazio di confronto ma anche produzione di discorso».

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ANNA CURCIO: