Domani la prima bolognese del film di Filippo Vendemmiati “Let’s Kiss. Franco Grillini, storia di una rivoluzione gentile”, alle 21 al Pop Up cinema Medica Palace.
La pellicola è incentrata sulla figura di Franco Grillini, bolognese, classe 1955, ex parlamentare e storico leader della comunità omosessuale bolognese e nazionale, da sempre impegnato nella lotta per il riconoscimento dei diritti civili Lgbt.

La vita di Franco Grillini, ex parlamentare e attivista lgbt bolognese, raccontata in un documentario

Attraverso il racconto in presa diretta fatto dal protagonista, il biopic, con tono leggero e materiale documentale inedito, ricostruisce oltre trent’anni di storia politica e testimonia una lotta dura e gentile nel nome della dignità̀ e dell’uguaglianza. Un viaggio anche sentimentale lungo i luoghi della vita: dalla casa natale in campagna all’università, dalle vecchie sedi di partiti scomparsi fino al parlamento, passando per le strade e le piazze dei Gay Pride, da Roma a New York.
“Let’ Kiss – Franco Grillini Storia di una rivoluzione gentile” è stato realizzato con il sostegno del Gruppo Unipol, della Regione Emilia Romagna, del Comune di Bologna e del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, ed è una co-produzione Genoma Films di Paolo Rossi Pisu con Albedo Productions di Cinzia Salvioli.

«Nel film Franco si definisce un gay tardivo e anche io sono un regista tardivo, anzi tardone come dice mia moglie. Questa “somiglianza” ha creato un’empatia molto forte che si è rivelata fondamentale per girare», racconta il regista Filippo Vendemmiati di cui è famoso il documentario “È stato morto un ragazzo-Federico Aldrovandi che una notte incontrò la polizia” con cui ha vinto il David di Donatello come miglior documentario italiano nel 2011.

Le tappe di Franco Grillini scandiscono lotte e conquiste – dal tragico irrompere dell’Aids con i morti e la messa all’indice dei rapporti omosessuali fino al primo matrimonio tra persone dello stesso sesso e l’ancora aperta battaglia per la stepchild adoption – ma anche l’evoluzione dell’approccio sociale e dei media ad un tema che ancora oggi, pur riguardando milioni di persone, resta fortemente divisivo quando non ignorato. Grillini racconta tra pubblico e privato con serenità̀ e umorismo, con un linguaggio che la cadenza bolognese rende musicale, la sua pur sorridente trincea per un futuro senza vite vissute nella paura dello stigma sociale, per il diritto alla salute e all’affettività̀ completa.
Sono storie d’amore e di battaglie politiche, dentro e fuori il parlamento, insopprimibili spinte al cambiamento e alla gioia di vivere.

Dopo essersi complimentato con Matteo Lepore per il suo nuovo incarico da sindaco di Bologna, Franco Grillini aggiunge che «Questa città è importante soprattutto per la memoria Lgbt. C’è l’unico monumento dedicato alle vittime Lgbt del nazifascismo». E torna anche sulla sua idea di fare un museo dedicato alla memoria gay, come ce ne sono già in altre città europee, proprio in occasione dei 40 anni anni (l’anno prossimo) dell’inaugurazione del celebre circolo Arcigay “Il Cassero”. Lepore, dal canto suo, afferma: «Ci dobbiamo lavorare, non ne abbiamo ancora parlato».

E forse sarebbe anche un’occasione per ribadire che tutti hanno diritto al rispetto e al riconoscimento delle proprie libertà individuali. Cosa non scontata visto che nella pagina Facebook dedicata al lancio del film ci sono stati diversi commenti omofobi, offensivi e violenti.
«Si tratta di una decina e li abbiamo prontamente rimossi – spiega il regista – Ma li abbiamo salvati compresi nome e cognome di chi li ha scritti. Nelle prossime settimane decideremo come procedere, ma non lasceremo correre».

Medea Calzana

ASCOLTA L’INTERVISTA A FILIPPO VENDEMMIATI E FRANCO GRILLINI: