In occasione dello spettacolo “Perché io non spero più di ritornare” in scena venerdì 13 dicembre all’Arena del Sole di Bologna, Afternoon Tunes ha raggiunto ai nostri microfoni Emidio Clementi.
Lo spettacolo comprenderà i lavori che sono usciti per l’etichetta 42 Records nel corso di dieci anni: “Notturno Americano“, “Quattro Quartetti” e “Motel Chronicles” rispettivamente di Emanuel Carnevali, T. S. Eliot e Sam Shepard coordinati dall’Ultimo Dio dello stesso Emidio Clementi e vedrà sul palco dello storico teatro bolognese oltre che Mimì, Corrado Nuccini, Francesca Bono ed Emanuele Reverberi.
Emidio Clementi, Corrado Nuccini, Francesca Bono e Emanuele Reverberi in scena all’Arena del Sole
Emanuel Carnevali va dritto al cuore con la sua storia di immigrato italiano, Thomas Eliot se vogliamo è il più spirituale dei tre, mentre Sam Shepard descrive quell’atmosfere di un’America passata che abbiamo visto solo in alcuni film. “Tutti gli autori, compreso me stesso, creano quel senso di spaesamento figlio del viaggio in terre altre. Da qui il titolo Perché io non spero più di ritornare che può essere letto anche come un desiderio di un ritorno”. Rivela Mimì ai nostri microfoni.
Dopo il reading e il coordinamento dei pezzi c’è stato un lavoro di drammaturgia per potere allestire lo spettacolo teatrale che è frammentato da pause e colorato dal gioco delle luci firmate da Matteo Gozzi. Importante è la regia di Paolo Bignamimi (regia) e di Giulia Asselta (aiuto regia e drammaturgia) nonché l’adattamento musicale del repertorio a cura di Corrado Nuccini.
La chiacchierata tocca ovviamente il progetto dei Massimo Volume, reduci dal Premio Ciampi alla carriera, senza dimenticare di descrivere come il lavoro di Emidio Clementi si collochi in un mondo fatto di reazioni immediate lontane dal tempo dilatato della scrittura.
ASCOLTA L’INTERVISTA AD EMIDIO CLEMENTI:
Andrea Tabellini