Questa mattina attiviste e attivisti di Potere al Popolo hanno fatto un blitz davanti all’ingresso del People Mover presso la stazione di Bologna per evidenziare i problemi evidenziati dalla monorotaia che collega la stazione stessa all’aeroporto Marconi.
Nei giorni scorsi attorno all’opera erano scoppiate le polemiche per i continui malfunzionamenti e la tensione era schizzata alle stelle, con l’ultimatum lanciato dal sindaco Matteo Lepore al gestore privato, la Marconi Express.
Una settimana dopo la società ha presentato un piano di manutenzione straordinaria, che la Regione Emilia-Romagna ha ritenuto insufficiente e, nel frattempo, ha iniziato ad indagare la magistratura.

People Mover, l’accusa di PaP agli amministratori pubblici

Durante il volantinaggio, PaP ha voluto «dare un nome ai responsabili di questo disastro, a partire dall’ex-sindaco Merola sotto cui questo progetto fallimentare è stato sviluppato (dopo l’avvio nella giunta Cofferati), per arrivare al neo-sindaco Lepore che con le sue “parole di fuoco” contro Marconi Express cerca di fare dimenticare di essere stato in giunta negli ultimi dieci, sostenendo anche lui l’opera. E infine la Regione con il suo presidente Bonaccini, che ha gentilmente donato 27 milioni a fondo perduto, ennesimo esempio di fondi pubblici regalati ai privati».

Per PaP è a loro che va imputata la responsabilità del flop ed è a loro andrebbero eventualmente richieste le spese. «Che sarebbe andata così si sapeva già – osserva ai nostri microfoni Riccardo Rinaldi del coordinamento territoriale di PaP – Nei contratti firmati dalle Amministrazioni dieci anni fa era messo nero su bianco il fatto che il People Mover sarebbe stato fermo per problemi una volta ogni quattro giorni per una manutenzione che sarebbe dovuta durare mezz’ora. Non è più possibile immaginare un piano di riparazioni per un’opera che nasce rovinata e fallimentare».

Proprio per questo, PaP si batterà affinché «nemmeno un altro euro pubblico venga pagato a Marconi Express, e che si imputino a Merola, Lepore e Bonaccini le loro responsabilità». Il contratto attorno al People Mover, infatti, prevede che le casse di Marconi Expert vengano ripinguate da soldi del bilancio del Comune di Bologna qualora il traffico non fosse sufficiente a coprire il budget di spesa. Quelle risorse, dunque, per PaP dovrebbero essere chieste agli amministratori che avallarono il progetto nonostante i problemi.

La formazione politica, infine, sostiene l’alternativa proposta già da molto tempo dal comitato No People Mover e altre associazioni, che prevede il completamento della stazione “Aeroporto” del Servizio Ferroviario Metropolitano”. La stazione dista circa 800 metri dal Marconi e il collegamento potrebbe essere garantito attraverso dei tapis roulant.
«È una soluzione molto più economica – sottolinea Rinaldi – ma la gestione sarebbe pubblica, quindi impedisce di far fare profitti alla Marconi Express. Questo evidentemente per l’Amministrazione è un problema, per noi invece sarebbe la soluzione».

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