È stato lanciato l’anno scorso in piena pandemia per questioni contrattuali e, da allora, sono numerosi i problemi che ha subìto, come gli stop appena le condizioni metereologiche peggioravano un pochino o il grande rumore. Il People Mover, la monorotaia che collega aeroporto e stazione di Bologna, è di nuovo fermo. Tutte e tre le navette della flotta sono fuori uso e i collegamenti tra la stazione e l’aeroporto vengono effettuati attraverso bus, ma allo stesso prezzo.
L’ira di Comune e Regione, con una sorta di ultimatum lanciato ai gestori del servizio, la Marconi Express, si è manifestata questa mattina in un vertice a Viale Aldo Moro. Subito dopo il Comune di Bologna ha fatto partire una diffida, minacciando di revocare la concessione e di non sborsare un euro verso Marconi Express.

«Il People Mover è una giostra», il commento del comitato che chiede l’Sfm

«Avevamo previsto tutto – commenta ai nostri microfoni Lorenzo Alberghini del comitato No People Mover, che si è battuto contro la realizzazione dell’opera – Nel bando era previsto che l’azienda vincitrice della gara presentasse il mezzo più scadente ed è proprio per questa ragione che ha vinto il bando».
Per il comitato, «il People Mover è una giostra, perché è costruita da una società svizzera che realizza giostre ed è per questo che non funziona con la pioggia ed è per questo che è molto rumoroso». Un problema insito nella scelta tecnica che, secondo i No People Mover, non si risolverà.

Alberghini punta il dito anche contro le istituzioni che oggi fanno la voce grossa: «A fare la voce grossa dovrebbero essere i cittadini, perché le istituzioni sono le prime responsabili a cui chiedere conto. Da Cofferati, passando per Delbono, Merola per due mandati e anche Bonaccini, visto che la Regione ha investito 27 milioni di euro per la realizzazione dell’opera».
L’esponente del comitato sottolinea anche che in dieci anni dall’idea di realizzare il People Mover non si è mai fatto avanti un investitore privato che proponesse di sostenere l’opera: un segnale inequivocabile della non sostenibilità del progetto.

Secondo il contratto di servizio, i mancati introiti del People Mover saranno pagati dalle casse comunali. Ed è a queste clausole che oggi il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, si è opposto con la lettera di diffida inviata a Marconi Express. «Ne va della reputazione di Bologna», ha osservato il primo cittadino.
Nel frattempo il comitato No People Mover rilancia la sua vecchia battaglia per un’alternativa: il completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano, al cui interno è prevista anche la stazione aeroporto che dista 800 metri dal Marconi. «È anche una soluzione più economica», sottolinea Alberghini.

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