Il suo nome d’arte è JDL, che sono le iniziali del suo vero nome, Judith de Leeuw. Ha 29 anni, è nata ad Amsterdam ma si è affermata come street artist internazionale, le cui opere sono presenti in almeno 40 Paesi del mondo. Ed è colei che ha realizzato il murale sulle scuole Bombicci di Bologna, inaugurato il 7 ottobre e intitolato “Ombre del Passato“.
Ombre del Passato, la facciata delle scuole Bombicci è opera della street artist JDL
Il murale raffigura una donna che apre una borsa con l’etichetta “Passato”, dalla quale emerge una figura oscura e intangibile. Questo momento segna l’inizio della trasformazione, il principio di un’importante conversazione con il passato. È così che JDL ha spiegato il suo murale che campeggia sulle scuole Bombicci di Bologna. L’opera è stata commissionata dall’Ambasciata olandese che l’ha finanziata interamente.
D- Perché secondo lei la street art è così importante per trasmettere messaggi importanti alle persone?
R- Penso che il più grande problema della società è che la gente stia lontano l’uno dall’altro mentre per risolvere i problemi dovremmo riunirci e parlarci. L’arte per me è un ponte per portare le persone da un lato e dall’altro
D- Cosa rappresenta il fastasma nella sua opera?
R- È un’ombra, un fantasma, è un’ombra del passato. Il fantasma rappresenta il passato della ragazza che lei ha nascosto nella scatola e che non voleva venisse fuori e che era infestato dal fantasma. Mi era stato chiesto di creare un lavoro sui bambini e sono stata ispirata dalla vita che vivono e dai loro problemi che vivono. Nessuno parla ai bambini e penso che sia veramente importante che la gente capisca che bisogna parlare con loro perché penso che sia la parte di società che viene più esclusa e che dovremmo includere.
D- Pensi che la sofferenza sia importante per esprimere l’arte?
R- Non penso che la sofferenza sia indispensabile per esprimere l’arte perché ci sono molteplici modi di farlo ma la sofferenza è molto importante per capire ognuno nella società, se non sei povero non puoi capire cosa significhi essere povero, io sono stata ad uno dei gradini più bassi della società e adesso sono tra i più alti così posso capire ognuno e connetterli attraverso i miei lavori.
D- Un tema dei tuoi lavori è l’amore, quanto pensi sia rilevante?
R- Me ne ricordo uno solo in realtà: l’amore è più forte della morte.
D- Era dedicato a tuo padre, è l’unico che rappresenta un episodio della tua vita?
R- Penso che tutte le cose brutte del passato siano importanti capire che anche le cose brutte del passato siano una buona lezione da imparare per me e anche una fonte di ispirazione, sia le parti brutte che quelle belle non dovrebbero essere ignorate, perché nei momenti bui ci sono anche i più bei momenti dove si esprime l’amore, maggiormente negli ospedali, così prendo la mia ispirazione da gente che si trova in momenti difficili perché è li viene fuori la parte più bella degli esseri umani.
D- Parliamo dell’aspetto classico.
R- Si, Da piccola con i miei genitori ho visitato l’Italia e ho ammirato Caravaggio, Bernini e altri maestri e sono cresciuta con la consapevolezza che mi avrebbero ispirato nella mia vita.
D- Normalmente usi molto la bicromia, non usi molto colori accesi.
R – Sono nata così, amo molto il bianco e nero, penso siano più carichi di emozioni, più profondi mentre il colore distrare da quelle più profonde. Se veramente vuoi rappresentare un messaggio o un’emozione è meglio farlo in bianco e nero.
D- Inizialmente i graffiti sono stati associati a Hip hop e Rap, che musica ascolti?
R- Io vengo dai graffiti così ascoltavo Hip hop and Drum and bass che erano molto popolari tra i graffitisti, adesso ascolto ancora Drum and bass, non molto hip hop, la piccola bambina è cresciuta, sono una persona differente adesso.
ASCOLTA L’INTERVISTA A JDL:
Laure de Lauris