Il recente report realizzato dalla Criminalpol, fotografa un paese in cui, nel complesso, durante l’ultimo anno gli omicidi sono diminuiti, ma quel che inquieta è il dato relativo unicamente alla popolazione minorile dove, al contrario, sono triplicati. Neppure Bologna è immune da quella che, ormai da tempo, si configura come una vera e propria emergenza sociale. Non solo gli episodi di microcriminalità si susseguono con inquietante regolarità, ma si registra anche un aumento esponenziale delle manifestazioni di disagio esistenziale nella popolazione più giovane della nostra città, fenomeno testimoniato dal crescente numero di minori presi in carico dai servizi di neuropsichiatria infantile.

Quale è la risposta del mondo adulto, quali servizi mette in campo per contrastare questa deriva apparentemente senza freni? Quali strumenti? Quale lo spazio per chi pratica attivismo sociale fuori dai circuiti istituzionali? Il comune di Bologna ha recentemente operato una riorganizzazione dei servizi extrascolastici giovanili, puntando sul progetto “Scuole Aperte” (la domanda qui è: aperte quando? E gestite da chi?) e sugli spazi del progetto CRESCO che “si presentano come luoghi trasversali, che si modificano a seconda del bisogno e dell’utenza, accogliendo sia bambini e bambine da 6 a 11 anni, sia ragazze e ragazzi fino a 18 anni in base agli spazi e a diverse fasce orarie. In ogni spazio CRESCO è presente un’équipe educativa formata da un educatore e da un’educatrice, per un totale di circa 80 educatori in tutta la città”.

Ne escono penalizzate l’esperienza storica dei Centri Anni Verdi che ha subito una decurtazione oraria e una riduzione del periodo d’apertura e l’educativa di strada, ridefinita come “attività di prossimità”, ma ridotta nei tempi e nella portata. Il rischio è quello di una crescente precarizzazione del personale e di un turnover sempre più rapido, con un impatto negativo sulla continuità e sull’efficacia degli interventi, come sottolineano nella “pillola” iniziale della trasmissione, gli operatori che per anni hanno lavorato in questi servizi.

Abbiamo messo a confronto amministratori e operatori. In studio: Daniele Ara, assessore alla Scuola con delega agli adolescenti, Veronica Ceruti, capo area Educazione Istruzione e Nuove Generazioni, Mario Nicoletti, referente cittadino per i sei lotti dei servizi extrascolastici e Christopher Ceresi, attivista dei Municipi Sociali.