Le radici come simbolo della resistenza al tentativo di estirpare le pratiche femministe dai centri antiviolenza e neutralizzare la specificità del loro lavoro. Le radici che, in un presente così precario, permettono di immaginare un futuro solido e abitarlo. È così che La Violenza Illustrata, il festival della Casa delle Donne per sensibilizzare sul tema della violenza di genere, motiva la scelta del titolo della diciannovesima edizione, “Radicate nel futuro”.
Dal 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, al 10 dicembre, decine di eventi tra mostre, dibattiti, presentazioni, spettacoli teatrali e tanto altro per continuare a tenere i riflettori accesi su un problema che esiste, a dispetto di cosa possano pensare o dire i ministri del governo nazionale.
La diciannovesima edizione del festival La Violenza Illustrata
«Dal 1991 al 31 ottobre 2024 – racconta Susanna Zaccaria, presidente della Casa delle Donne – sono 16076 le donne che si sono rivolte a noi perché subivano violenza. Tantissime altre donne sono state accolte dai centri antiviolenza del Coordinamento dell’Emilia-Romagna e della rete D.i.Re. Sono numeri che ci raccontano la forza delle donne che continuano a lottare contro la violenza, quelle che si rivolgono a noi e quelle che lavorano nei Centri Antiviolenza. Di fronte agli attacchi di governo e ai tentativi di invisibilizzare, disconoscere o strumentalizzare la violenza contro le donne, con questa edizione del Festival vogliamo celebrare questa forza e il lavoro quotidiano dei centri antiviolenza».
Il concept di “Radicate nel futuro” viene rappresentato anche dall’illustrazione del festival, realizzata dallo studio di comunicazione Kitchen. Rappresenta una casa rosa e leggera che affonda radici forti e profonde nel terreno che la circonda, capaci di spezzare le cesoie che provano ad estirparle.
Tra gli appuntamenti dell’edizione 2024 de La Violenza Illustrata trova spazio anche un’iniziativa “sportiva”. Domenica 24 novembre, infatti, atlete e atleti, ma anche cittadine e cittadini potranno prendere a pugni un sacco da boxe che simboleggia il patriarcato. Altri appuntamenti, tra incontri e seminari, riguardano l’educazione alla diversità, la violenza nelle migrazioni, e gli stereotipi visivi.
ASCOLTA L’INTERVISTA ALLA CO-CURATRICE SILVIA SACCOCCIA:
I dati sulla violenza di genere a Bologna: le donne che si sono rivolte al centro antiviolenza
Sono 878 le donne accolte alla Casa delle Donne dall’1 gennaio al 31 ottobre del 2024. E se rispetto all’anno precedente sono leggermente meno quelle che hanno contattato il centro per la prima volta (575 su 586), sono però aumentate le donne che erano in un percorso di fuoriuscita dalla violenza all’inizio dell’anno (303 nel 2024, 241 nel 2023).
La Casa delle Donne ha attivo anche il progetto “Oltre la strada” rivolto a donne vittime di tratta e di sfruttamento della prostituzione. Sono 34 le donne seguite a Bologna all’interno di questo progetto.
Numeri comunque importanti, così come sono rilevanti i dati sulle donne e sui minori ospitati nelle case rifugio del centro antiviolenza, rispettivamente 71 e 45, per un totale di 116 persone.
Come sempre, la Casa delle Donne precisa che il numero di donne che si rivolgono al centro, non è un parametro adeguato per comprendere la reale portata della violenza di genere. Esso segnala invece l’aumento della consapevolezza su cos’è la violenza di genere e sull’esserne vittima. È per questo che dal 1991 a oggi, salvo qualche piccola flessione, il numero delle donne è in costante aumento.
ASCOLTA L’INTERVISTA A SUSANNA ZACCARIA: