In Thailandia, dopo una egregia gestione della prima ondata, la situazione è andata via via peggiorando nei mesi successivi. Da maggio l’aumento dei contagi è costante fino ad arrivare ai 15.000 al giorno registrati ora, concentrati soprattutto nell’area di Bangkok e delle provincie vicine.
La variante Delta porta moltissime persone in ospedale e questo si affianca all’evidente fallimento della campagna vaccinale, iniziata il 5 giugno e che vede solo il 5% della popolazione immunizzata.
Il fallimento della campagna vaccinale in Thailandia: i cittadini invocano i vaccini mRna
Il perché di questo fallimento risiede nel fatto che la Thailandia ha puntato tutto sul vaccino AstraZeneca poiché la società che si è aggiudicata la commessa di produzione in loco è di proprietà della Corona, diventando, inoltre, un hub di distribuzione anche per i paesi confinanti. Di fatto accade che questa azienda non ha la capacità produttiva per soddisfare in maniera celere la necessità del Paese.
Agli albori della campagna vaccinale e prima di iniziare la produzione di AstraZeneca, è stato utilizzato il Sinovac, siero risultato debolissimo a contrastare la variante Delta, soprattutto per il personale sanitario, che ora viene facilmente contagiato. Si cominciano anche a registrare i primi decessi in questo comparto. Gli ospedali stanno raggiungendo il collasso e a Bangkok si muore pure per strada.
La popolazione invoca l’importazione e l’utilizzo anche degli altri vaccini a mRNA. Alcuni giorni fa c’è stata una protesta in diverse città, dove sono stati organizzati dei cosiddetti ‘Car Mob’. Il manifesto di indizione, oltre ad chiedere a gran voce le dimissioni del governo e del generale Prayut, sollecita la riduzione delle spese per la Corona e investimenti per importare i vaccini mRNA.
La popolazione è molto stanca, provata economicamente e di giorno in giorno sempre più sfiduciata. Intanto le persone benestanti, acquistano pacchetti turistici per andare negli Stati Uniti a vaccinarsi. Anche per l’esercito sono state create sessioni particolari di esercitazioni che li portano in Usa per l’immunizzazione.
Inutile dire che la tensione sociale, causata da ingiustizie, discriminazioni e inerzie, nonché dalla paura, è sempre più alta. Nel frattempo il generale Prayut ha annunciato che in ottobre la Thailandia sarà pronta a riaprire al turismo, provocando, nel migliore dei casi, ilarità, ma soprattutto frustrazione e rabbia nella maggior parte della popolazione.
Vitaliano Civitanova
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