Le avventure di Chiodino, Cipollino e Stenderello e l’educazione progressista per ragazzi attraverso i fumetti. È l’affascinante storia de “Il Pioniere”, il giornalino rivolto ai più piccoli, edito dall’Associazione Pionieri d’Italia e diretto da Gianni Rodari, che ora è stata recuperata grazie alla digitalizzazione sul sito www.ilpioniere.org. Sabato 21 maggio la presentazione alla Casa del Popolo Venti Pietre.

Non solo il disneyano “Topolino” o “Il Corriere dei Piccoli”, di area cattolica. Dal 1950 al 1970 l’educazione e lo svago per i più piccoli passava anche attraverso “Il Pioniere”, un giornalino di area progressista, edito dall’Associazione Pionieri d’Italia (Api), e diretto da un pezzo grosso della pedagogia e della cultura italiana: Gianni Rodari.
Un’esperienza che, in realtà, ebbe i propri prodromi dal 1946 all’agosto 1950, quando furono stampati diversi giornalini prima con il titolo “Il Moschettiere“, poi “Il Pioniere“, poi “Il Pioniere dei Ragazzi” ed infine “Noi Ragazzi“.

Le avventure di Chiodino, Cipollino, Atomino, Stenderello e di altri personaggi disegnati nelle storie della pubblicazione, parlavano ai più piccoli di Resistenza e di temi sociali, con una morale di sinistra. L’Associazione Pionieri d’Italia, organizzazione che rappresentò un momento importante di sviluppo culturale dei giovani del dopo fascismo, voleva ricercare un nuovo modello di crescita e di partecipazione non bigotta con al centro gli adolescenti, uomini del futuro.

Dopo un inizio autonomo dal punto di vista editoriale, i noti problemi economici della sinistra portarono “Il Pioniere” a diventare un inserto de l’Unità (in edicola il giovedì) dal 1963 al 1966. Conclusa quell’esperienza, la pubblicazione si legò a “Noi donne“, giornale dell’Udi (Unione Donne in Italia), che diede un contributo fondamentale, fino alla chiusura nel 1970.

Quella de “Il Pioniere” è stata dunque un’esperienza educativa e culturale interessante, che rischiava però di andare completamente perduta. Grazie al lavoro di Carlo Zaia, che ha raccolto e digitalizzato tutti i 935 numeri usciti in vent’anni, però, la storia del giornalino è disponibile sul sito www.ilpioniere.org .
Il lavoro di recupero e la ricostruzione delle attività dell’Api verranno raccontate sabato 21 maggio, alle 20.00, alla Casa del Popolo “Venti Pietre”, in via Marzabotto 2 a Bologna e, il 30 maggio, alla Casa dei Popoli di Lugo.