Questa sera, 7 novembre, nell’ambito della quarta edizione di STRA 900ER: Donne, Arte e Solidarietà, il Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno ospita lo spettacolo “La potentissima signora Laura Betti”. Un recital che vede protagonisti Simona Sagone, attrice e regista, insieme ai polistrumentisti Mirco Mungari e Umberto Cavalli, con la partecipazione dell’attore e cantante Alessandro Tampieri.

Lo spettacolo “La potentissima signora Laura Betti” in scena nell’omonimo teatro.

Laura Betti, conosciuta anche come “la pazza”, “la giaguara”, e “Miss Flasch”, era un personaggio enigmatico e affascinante. Nata come Laura Trombetti e divenuta Betti su suggerimento di Luchino Visconti, fu diva della dolce vita e “vedova inconsolabile” di Pier Paolo Pasolini, il poeta e regista a cui fu legata da un profondo amore platonico. Carismatica e provocatoria, Betti aveva una presenza impetuosa: era solita richiedere che scrittori celebri le componessero monologhi e canzoni, come avvenne per le opere del suo spettacolo “Giro a Vuoto”, accolto con successo a Milano e poi a Parigi, dove venne acclamata come la Juliette Grécò italiana.

Lo spettacolo di stasera celebra Laura Betti a vent’anni dalla sua scomparsa, attraverso quei testi e canzoni che incarnano non solo ciò che era, ma anche ciò che amava rappresentare: donne potenti, ribelli e seducenti, dalle martiri come Giovanna d’Arco alle prostitute romane che, a volte, tentava di imitare davanti allo sguardo affascinato di Pasolini.

Simona Sagone, che interpreta Betti in scena, sottolinea l’importanza di restituire alla diva del ‘900 la centralità che merita, superando la figura di “musa” pasoliniana e riscoprendola come protagonista e artista autonoma. Sagone racconta come lo spettacolo si ispiri alla “Cantata degli anni miracolati” di Gianfranco Rimondi, con il consenso di Marina Pitta (recentemente scomparsa), che l’ha incoraggiata a riscoprire il repertorio di Betti, incluse le canzoni brechtiane che Sagone aveva già interpretato. Grazie anche al supporto della Cineteca di Bologna, custode dell’archivio di Betti, è stato possibile riportare in scena partiture originali che la diva interpretava con passione.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SIMONA SAGONE: