Torna anche questa settimana Banco Frigo con le novità musicali della settimana. Questa settimana nuove uscite con Iosonouncane, C’Mon Tigre e Arlo Parks.

Le novità musicali di Banco Frigo

«Ho deciso di pubblicarlo in questa forma perché è una rivendicazione dell’estemporaneo, dell’errore e del contributo che gli altri musicisti hanno dato alla mia creatività. È una fotografia molto esaustiva di quello che ho fatto sul palco in questi anni. Ma non è un best of dei miei pezzi, non è l’Mtv unplugged in New York dei Nirvana o il Live drugs degli War On Drugs. Non è una cosa pensata per compiacere il mio pubblico» è così che Jacopo Incani, in arte Iosonouncane, in un’ intervista fatta per l‘Internazionale, presenta il nuovo album in uscita “Qui noi cadiamo verso il fondo gelido – Concerti 2021-22”.
L’album riprende i tre live tour, quello del 2021 che ha visto il trio accompagnato da soli strumenti elettronici, quello dell’estate 2022 con la band al completo e quello dell’autunno dello stesso anno con la parte elettronica e quella delle percussioni, che hanno accompagnato l’uscita dell’ultimo album “Ira”; l’album vedrà pezzi inediti dati dopo l’uscita dell’ultimo album, brani nati da improvvisazioni sul palco e rivisitazioni di pezzi dell’album “Die” che creano un album di 18 brani con due ore di musica. Il disco è uscito il 10 novembre per Tanca Records.

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Dopo 6 mesi dall’uscita di “My Soft Machine”, la pubblicazione di “The Magic Border” e il Tiny Desk fatto per NPR Music, Arlo Parks ritorna con “Jasmine” e lo fa per presentare la versione deluxe dell’ultimo album.
La canzone è una cover di Jai Paul e sarà l’aggiunta della versione deluxe di “My Soft Machine” insieme a “I’m Sorry”, insieme a Lous and the Yakuza, “Holding On”, cover del brano di Tirzah, “Blades”, “Pegasus” e “Devotion”. L’album uscirà l’8 dicembre.

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Dopo l’uscita del brano “Teen Age Kindoms” in featuring con Xênia França, i C’Mon Tigre fanno uscire “The Botanist”, in featuring con Seun Kuti, altro brano presente nell’album in uscita il 24 novembre “Habitat”.
Il brano unisce, con il suo fare ipnotico e trascinante, le sonorità sud americane con quelle africane creando un qualcosa che ricorda un mantra; è un viaggio all’interno della scoperta di sé, nell’accettazione e dedizione dei semi lasciati a germogliare fino a vedere i frutti portati dall’esperienza. E’ un album difficile da classificare, che mette l’accento sull’importanza della cura di sé e dell’accettazione del continuo viaggio attraverso la trasformazione.

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