I JoyCut presentano il nuovo album in uscita il 5 giugno; questo progetto è stato presentato in anteprima al MAMbo– Museo d’Arte Moderna di Bologna venerdì 20 maggio con un’installazione sonora e multi-percettiva, all’interno della Sala delle Ciminiere, intitolata “i n t o t h e B L U” .

Un disco intimo che urla tutto il vissuto, i percorsi e le esperienze dei nove anni d’assenza dei JoyCut

La band formata da Pasquale Pezzillo, Gael Califano e Giannicola Maccarinelli è tornata dopo nove anni di silenzio – il penultimo album pubblicato nel 2013 – con un disco particolarmente importante e intimo poiché mette insieme e urla tutto il vissuto che ha caratterizzato questi anni d’assenza: i percorsi, viaggi non solo fisici ma anche interiori, l’addio alle persone care e la celebrazione di nuove nascite. I JoyCut raccontano ai nostri microfoni dell’istallazione al MAMbo e a cosa rimanda questo disco: «i contenuti dell’album sono per noi molto profondi, tessuti di esistenza con letture della realtà intime e personali e avevamo bisogno di far immergere dentro questa realtà le persone, nel blu, in un elemento vivo, organico, multi-percettivo. È tempo di scovare nuovi ed ulteriori rifugi interiori, riscoprendo luoghi a dimensione di sguardo, all’interno dei quali ogni distanza sia vinta. Gli unici possibili dove eseguire e rappresentare il BLU come onde del mare sul disastro». Il titolo “TheBluWave_ TimesWhenSilenceIsAPoem_ TheIceHasMelted_ AndBleedingGlaciersFormOurTears_” racchiude quattro frasi e quattro sono infatti gli atti che caratterizzano quest’album «si parla di crisi umana e quindi anche ambientale, del concetto profondo della trasformazione, del tempo che passa, del distacco da parte dell’umano rispetto alla socializzazione accennando quindi al tema del progresso e dello sviluppo, alla fascinazione del sogno, al viaggio inteso come introspezione e soprattutto di punta alla ricerca degli aspetti nascosti delle vulnerabilità: questo è un disco dedicato a tutte le vulnerabilità, a tutti quelli che non vengono visti e che sono considerati invisibili».

Il potenziale di questo nuovo album descrittivo che scava e lascia affiorare sentimenti ed emozioni è dunque «profondissimo, un abisso: ecco perché c’è il BLU dentro».

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