Da un lato un presidio contro la guerra e la complicità dell’Italia verso Israele e il genocidio che sta compiendo a Gaza, dall’altro una protesta “luminosa” contro il Ddl Sicurezza e la svolta autoritaria che il governo Meloni sta compiendo.
Bologna torna a mobilitarsi nella giornata di oggi con due distinte manifestazioni, che si terranno rispettivamente alle ore 17.00 e alle ore 19.00, la prima animata da Potere al Popolo, la seconda da Làbas, Arci, Libera e altre realtà.

In presidio davanti alla caserma Cialdini contro guerra e complicità con Israele

Potere al Popolo ha organizzato per questo pomeriggio alle 17.00 un presidio davanti alla caserma Cialdini in via Urbana a Bologna. La protesta rientra nella due giorni di mobilitazione nazionale contro la guerra, la corsa agli armamenti e la complicità dell’Italia con Israele.
Oltre al presidio di oggi, domani ci sarà una manifestazione nazionale a Vicenza, in concomitanza con la fiera dell’oro dove si registra la collaborazione con Israele.
Uno degli obiettivi della mobilitazione, come spiega ai nostri microfoni Riccardo Rinaldi di Potere al Popolo di Bologna, è la creazione di una rete nazionale antisionista e anticolonialista.

ASCOLTA L’INTERVISTA A RICCARDO RINALDI:

“100mila luci contro il buio del regime”: in piazza contro il ddl Sicurezza

Alle 19.00 di questa sera, davanti alla Prefettura di Bologna in piazza Roosvelt, si terrà il presidio “100mila luci contro il buio del regime”. La manifestazione bolognese rientra nella mobilitazione nazionale, che avverrà anche in molte altre città italiane, contro il contestatissimo ddl Sicurezza in discussione in Parlamento.
Gli organizzatori parlano di un «regime autoritario che avanza», a cui reagiscono portando «la luce della resistenza sociale contro le ombre di chi vuole negare diritti e libertà». Per questa ragione si invitano i partecipanti a portare fiaccole, accendini o torce dei cellulare.
La prossima tappa sarà un’assemblea pubblica l’1 febbraio e il 22 febbraio una manifestazione regionalea Bologna.

ASCOLTA L’INTERVISTA A CHRISTOPHER CERESI DI LÀBAS: