Dopo sei anni di silenzio, tornano gli A Toys Orchestra. L’iconico gruppo alternative rock presenterà a Bologna il nuovo album “Midnight Again” nel concerto di venerdì 22 marzo al Locomotive Club. È Enzo Moretto, membro storico del gruppo e produttore dell’album, a raccontare il nuovo lavoro ai microfoni di The Festival’s Backpack.

Il nuovo album degli A Toys Orchestra, prima del live al Locomotiv Club

Ventisei anni di attività, centinaia di concerti nei palchi più importanti d’Europa e d’Italia, otto album, anzi nove: a Toy Orchestra, gruppo emblematico del panorama indie rock italiano, torna finalmente sulla scena con “Midnight Again”, un album che «riallaccia presente e futuro» per usare le parole di Enzo Moretto, storico leader della band sin dalla sua formazione ad Agropoli nel 1998.
Sono infatti trascorsi sei anni tra l’ultimo album della band “Lab Dub” (2018), e questo, il cui nome richiama due dei maggiori successi del gruppo “Midnight Talks” e “Midnight Revolution”, ponendosi quindi come un ponte tra ieri e oggi, un «limbo temporale indefinibile, che dà senso di fine ma anche di inizio».

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“Midnight Again” è un album dalla sonorità cruda, istintiva, «molto poco levigata», racconta il musicista, spiegando come a sintetizzatori e drum machines siano stati preferiti archi, fiati, percussioni africane, strumenti “reali” che occupassero uno spazio fisico, in modo da creare una sinergia di suoni veri, concreti, e non aggiunti soltanto in fase di produzione. Anche per quanto riguarda la tecnica di registrazione è stato preferito l’analogico, perché «doveva succedere qualcosa di vero».

Citando la band, «Midnight Again è un disco registrato alla vecchia maniera, con strumenti e macchine che ronzano, cigolano, respirano. Niente led, niente pixel rassicuranti, zero plug-in. È tutto terribilmente vero. Scotta, punge, taglia e dà la scossa».
L’album ha visto la luce dopo mesi di lavoro in un vecchio casolare di campagna dietro del carcere Dozza di Bologna, punto di incontro tra i campi dorati e il grigiore della città, i cui testi rimandano ad una radice spfferta, dolorosa, nostalgica. Un continuo collegamento dunque, sotto ogni aspetto, tecnico musicale e poetico, tra oggi e ieri, tra vecchio e nuovo, tra dinamismo e malinconia.

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