I preferiti di Marino”: 40 opere di importanti artisti moderni e contemporanei provenienti dalla collezione privata dell’imprenditore e filantropo Marino Golinelli per la prima volta saranno esposti gratuitamente fino al 2 giugno 2024, al Centro Arti e Scienze Golinelli di Bologna.

L’arte come strumento per conoscere la realtà

Curiosità scientifica intrecciata alla passione per l’arte, queste le ragioni che hanno spinto Marino Golinelli ad acquisire, nell’arco di trent’anni insieme alla moglie Paola, opere in ogni angolo del mondo: dall’Africa all’Asia, passando per le grandi capitali dell’arte contemporanea, da Francoforte a Mumbai. Preferendo l’appellativo di “ricercatore” quello di “collezionista”, Molinelli ha dato vita ad un corpus di oltre 700 opere capace di coniugare una visione glocal, globale e locale, del mondo, grazie al suo approccio multidisciplinare e multiculturale. «Era convinto che le opere d’arte riuscissero a trasmettere degli elementi importanti della natura umana», spiega il direttore della Fondazione Antonio Danieli, «e quando si parla di arte e scienza si parla di un approccio olistico alla cultura».

La Fondazione Golinelli rende omaggio al suo fondatore offrendo al pubblico fino al 2 giugno la possibilità di vedere da vicino 40 dipinti, serigrafie, installazioni, fotografie di artisti di fama internazionale. In mostra al Centro Arti e Scienze Golinelli i maestri delle avanguardie del Novecento, Giacomo Balla e Kazimir Malevich, ma anche gli artisti più rilevanti dell’arte contemporanea internazionale, come David Hockney, Tony Oursler, John Baldessari. L’esposizione si articola in cinque tappe: Dall’idea alla materia; Dall’Idea all’oggetto; Da ieri a domani; La funzione e la sua negazione; Proiettare il presente nel futuro. «Queste opere sono realizzate da artisti che riflettono su i grandi temi della scienza e che attengono allo sviluppo del futuro dell’essere umano», continua, «lo scopo dell’esposizione è trasmettere la visione del nostro fondatore, trasmettere che un artista è un cercatore e un cercatore è un artista».

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ANTONIO DANIELI: