Far sorgere il nuovo stabilimento della Philip Morris nell’area dell’Ex Manifattura Tabacchi. È questa la proposta suggerita da Giovanni Favia, consigliere regionale indipendente, al doppio fine di prevenire danni ambientali e agevolare l’investimento della multinazionale del tabacco.

L’idea del consigliere regionale Giovanni Favia si basa su un presupposto importante: “La Philip Morris fa un investimento che è una manna dal cielo per quanto riguarda i posti di lavoro, ma è una disgrazia per la tutela dell’ambiente e del paesaggio“. Il nuovo stabilimento che dovrebbe nascere a Crespellano – nell’ambito del maxi investimento che la multinazionale sta realizzando nel Bolognese – è infatti a ridosso di un’area agricola cruciale per la ricarica della falda acquifera. Un aspetto che Favia ha evidenziato per primo. “Si danneggia la campagna quando abbiamo già in via Stalingrado l’ex Manifattura – sottolinea Favia – un impianto che ha tutte le caratteristiche che cerca Philip Morris”.

Ecco allora che la soluzione si presenta facilmente, e consenterebbe di coniugare allo stesso tempo la tutela dell’ambiente con il piano industriale della Philip Morris. Quella dell’Ex Manifattura Tabacchi è infatti un’area già pronta, che, come fa notare Favia, presenta una perfetta simmetria con il progetto del nuovo stabilimento che dovrebbe sorgere a Crespellano. Mettendo a disposizione quell’area si consentirebbe di risparmiare tempo e denaro, facilitando e accelerando l’investimento della multinazionale del tabacco.

Tuttavia, sulla zona di via Stalingrado “è previsto un Tecnopolo, che però non si farà mai, non ci sono i soldi per farlo”, spiega Favia. “A questo punto tanto vale valorizzare l’ex Manifattura. Il fatto è che la politica ha sempre bisogno di muovere il cemento e il mattone”.

Un ulteriore aspetto da considerare è poi quello che riguarda la possibilità di impiego per gli ex lavoratori della Manifattura, licenziati da Bat (British American Tobacco), nell’ambito dell’operazione che portò alla dismissione dell’area e alla sua vendita per un prezzo irrisorio alla Regione Emilia Romagna, che intendeva dare vita al progetto del Tecnopolo (della vicenda ci siamo recentemente occupati qui e qui).

In merito alla questione, Favia osserva come “questi lavoratori oggi sono a casa in una condizione disperata. La politica però continua a prenderli in giro“. Infatti, prosegue, “c’è già uno stabilimento di Philip Morris a Crespellano e la Regione è anni che dice che fa pressione sull’azienda per farli assumere. In realtà l’assessore ha detto loro che il progetto a Crespellano era solo sui giornali e non si sarebbe realizzato”. E conclude: “oggi abbiamo scoperto che al di là delle assunzioni per i nuovi capannoni, per fare il progetto sperimentale di questa nuova sigaretta avevano già assunto 70 persone”.

Andrea Perolino