Il 9 luglio 2025 inizia la decima edizione di Entroterre Festival, la manifestazione ideata e organizzata da Fondazione Entroterre presieduta da Claudio Borgianni. La direzione artistica è di Luca Damiani, che ha composto un ricco cartellone di eventi – sono oltre 70 – che fino al 6 settembre coinvolgeranno tre regioni: Emilia-Romagna, Toscana e Lazio.
Entroterre, un festival co-progettato coi territori
«Entroterre Festival è il nostro principale modello di welfare culturale che significa in primo luogo lavorare in tandem con gli enti pubblici e con gli stakeholder locali, con le associazioni, con chi il territorio lo vive attraverso uno strumento per noi fondamentale, che speriamo cresca in futuro, che è la coprogettazione», spiega Claudio Borgianni, presidente della Fondazione Entroterre.
Co-progettare il festival significa «mettersi attorno a un tavolo con gli enti pubblici per definire degli obiettivi comuni e fare in modo che sul territorio si co-partecipi tutti al raggiungimento di quegli obiettivi. Co-progettare significa mettere delle risorse in comune. Intese anche come spazi: se un comune ha uno spazio, questo spazio è una risorsa».
Seguendo questo metodo di lavoro – programmare cultura col territorio e in relazione ad esso – Luca Damiani, direttore artistico di Entroterre Festival, ha selezionato gli artisti e gli spazi degli oltre 70 eventi che compongono la manifestazione tra Emilia-Romagna, Toscana e Lazio.
«Il dialogo con gli amministratori locali è stato fondamentale, abbiamo imparato moltissimo negli anni – spiega il direttore artistico – Inizialmente ci preparavamo con dei nomi, con delle situazioni che avevano un certo valore, ma che forse erano distanti dal territorio che dovevamo servire. Invece bisogna stare molto attenti, bisogna ascoltare che cosa il territorio vuole. E visto che le vere rivoluzioni, io credo, si fanno solo con la cultura, queste possono avvenire quando si alza il livello non quando ci si abbassa a un livello».
Esemplificativa in questo senso è la seconda edizione, all’interno di Entroterre Festival, della rassegna Maccaferri della chitarra centopievese, progetto ideato per valorizzare il prezioso lascito artigianale di Mario Maccaferri, padre della chitarra manouche, riconosciuta universalmente come strumento elettivo della musica jazz-manouche e preferita da Django Reinhardt.
Uno degli appuntamenti di questa rassegna, il 18 luglio a Cento, è “Intervista Impossibile” Luca Damiani incontra Mario Maccaferri”, mutuando il format dall’omonimo programma televisivo degli anni Settanta di Rai 2. A dare voce e volto al celebre costruttore di strumenti sarà Patrizio Roversi, mentre la musica dal vivo di Claudio Farinone (chitarra, chitarra baritona) e Rosario Bonaccorso (contrabbasso), riuniti nel Silence Duo.
L’esperienza che riceve il pubblico da questo tipo di organizzazione è l’altro “significato pratico” che Fondazione Entroterre attribuisce al suo festival come modello di welfare culturale. «Non siamo un festival dove si compra il biglietto, si vede l’artista, e si va via. Siamo un festival che cerca di mettere lo spettatore in relazione con quel territorio, per scoprirlo, per viverlo. Secondo noi programmazione culturale è il luogo giusto con l’artista giusto. Uno dei due senza l’altro non funziona», dice Borgianni.
Ricalca questa mission la scelta, una novità di questa decima edizione, di cambiare il circuito di vendita dei biglietti: «Abbiamo scelto di uscire dai circuiti delle grandi biglietterie in coerenza con il nostro tipo di offerta culturale ma non pensate che sia stata una scelta facile – spiega Borgianni – È molto più facile stare dentro i grandi sistemi strutturati che scegliere un sistema di biglietteria che dia un’esperienza nuova, completamente trasparente perché si paga il costo indicato; tutti i costi accessori sono problemi nostri».
Conclude Borgianni: «I grandi meccanismi iper strutturati, iper consolidati sono volti soltanto a utilizzare l’arte per fare utile, business; legittimo. Però il nostro è un modello diverso: vuole essere partecipativo, vuole valorizzare il patrimonio e vuole trovare le modalità per avere una ricaduta sul territorio economica ma anche sociale».
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