Al Teatro Comunale di Ferrara prima italiana di Boxe Boxe, nuovo spettacolo della Compagnie Käfig diretta da Mourad Merzouki

Un combattimento di pugilato può essere considerato un balletto? Cos’hanno in comune la boxe e la danza? Anche se solitamente sono percepite come opposte, stando alla nuova piéce per dodici artisti di Merzouki condividono molto: la danza proprio come la pratica di un’arte marziale o della lotta richiede fatica, sudore, sacrificio; l’interprete, danzatore o boxeur, cerca di celare i propri difetti e soddisfare le aspettative di tutti. Quello che ci offre il coreografo francese è una visione riconciliante e scanzonata di entrambe: in un’atmosfera surreale, simile a quella di un film di Tim Burton, su un minuscolo ring va in scena un combattimento fra guantoni rossi umanizzati, un arbitro paffuto viene sbeffeggiato dai contendenti e i danzatori della compagnia danno prova di tutta la loro bravura riuscendo ad inglobare gli attrezzi del pugilato nelle loro acrobazie hip-hop. Il tutto condito da un’ironia e da uno humor intelligenti che sono, insieme ai musicisti del Quartetto Debussy, il valore aggiunto di questa creazione. Nato come quartetto classico, l’ensemble lionese ama sperimentare e gettare ponti fra le arti: qui porta sul ring Maurice Ravel, Giuseppe Verdi, Franz Schubert ma anche Philip Glass e Henryk Gorecki. Tra lirismo e comicità danzatori e musicisti stanno al gioco e condividono un’altra possibilità di stare sulla scena.

Federica Pezzoli

Profilo di Mourad Merzouki

Dopo essersi dedicato fin da bambino alle arti marziali e circensi, scopre la danza con l’hip-hop, poi studia con Maryse Delente, Jean François Duroure e Josef Nadj. Coreografo di spicco fin dai primi anni ’90, nel 1996 fonda la Compagnia Käfig, con la quale crea spettacoli che valorizzano l’hip-hop come espressione artistica compiuta. Rifiutando uno stile univoco, Merzouki ama destabilizzare la nostra visione della danza, capovolgere le regole del gioco, fondere con humor spericolato e intelligente generi e linguaggi solitamente lontani, sviluppando un linguaggio coreografico aperto a contributi multidisciplinari e a punti di vista inediti. Dal 2009 è Direttore del Centre Choréographique National de Créteil e du Val-de-Marne, dove la compagnia prosegue la sua attività.