Ad Xm 24, giovedì prossimo, verrà presentato il libro “A che punto è la città? Bologna dalle politiche di ‘buongoverno’ al governo del marketing”, curato dal gruppo bolognese della rivista “Gli Asini”. “L’Amministrazione pubblica si è fatta colonizzare da poteri altri”. L’intervista a Mauro Boarelli.
Nel panico post-elettorale del centrosinistra, si inserisce un’analisi collettiva che, volendo ascoltare, può raccontare molto degli elementi che hanno prodotto la crisi anche bolognese del modello di governo e amministrativo.
Giovedì 15 marzo, alle 18.00, ad Xm24, infatti, verrà presentato e discusso “A che punto è la città? Bologna dalle politiche di ‘buongoverno’ al governo del marketing“, libro curato dal gruppo bolognese della rivista “Gli Asini“.
“Il sottotitolo del libro – spiega ai nostri microfoni uno degli autori, Mauro Boarelli – ha un intento che è al tempo stesso provocatorio e analitico, perché pensiamo che questo sia accaduto nella storia di Bologna”.
Il buongoverno, precisa Boarelli, ha anche una rappresentazione mitica, perché non tutto è andato in quella direzione, ma almeno era supportato da pratiche amministrative concrete che vanno ricordate, ma soprattutto che oggi vengono soppiantate da qualcosa di sfuggente, politiche evanescenti, volte all’economia del turismo e del commercio, che sono riassumibili sotto il nome di “marketing“.
Nel libro che verrà presentato giovedì nel centro sociale di via Fioravanti, l’analisi viene articolata con tre chiavi di lettura: le retoriche (tra cui una falsa politica della partecipazione), le rimozioni (come quella del tema della salute connesso all’inquinamento) e le microstorie.
“L’amministrazione pubblica – continua Boarelli – è stata soppiantata ed è stata felice di farsi colonizzare da poteri altri dalla tradizione di questa città”. In altre parole, si è abbandonata ad una visione sempre più marcatamente neoliberista, anche se mai ammessa, traducibile con la colonizzazione del centro storico che ha completamente mutato volto, l’essere succubi delle grandi imprese costruttrici, la creazione di infrastrutture inutili, il monopolio dei grandi centri commerciali, fino all’aggressività nei confronti delle autonomie e degli spazi sociali.
Secondo Boarelli, però, il problema nasce da lontano, non certo dalle ultime elezioni, che al limite hanno certificato una crisi del modello.
Il problema è iniziato almeno dal 1989, quando il crollo del sistema nazionale e internazionale a cui le Amministrazioni locali facevano riferimento non ha prodotto una riflessione e un adeguamento delle politiche. “È un pezzo che si scava sotto, alla radice – osserva – Si è navigando a vista, finché l’erosione non è arrivata al punto attuale”.
ASCOLTA L’INTERVISTA A MAURO BOARELLI: