Un ultimo weekend con il Bologna Jazz Festival per il mese di novembre, ricco di eventi soprattutto sabato 16 novembre che ci propone: “Sofia Rei & Jorge Roeder “Coplas Escondida“” al Torrione Jazz Club di Ferrara; a Bologna, invece, “MonoNeon” al Locomotiv Club; “Luigi Bonafede Tynerly Quartet” al Camera Jazz & Music Club; termina Joe Allotta allo Sghetto Club. Domenica sera, 17 novembre, sarà poi la volta di “Lady Blackbird” al Locomotiv Club e “Underdog’s Tales” alla Cantina Bentivoglio.

Al Bologna Jazz Festival, un canzoniere per Perù, Argentina e Brasile con la presenza di Sofia Rei

Sofia Rei apre questo weekend insieme a Jorge Roeder. Lei è la voce e suona il charango e la caja vidalera, lui il contrabbasso.
Il duo si costituisce a New York quasi vent’anni fa, con lo scopo di dar forma a un canzoniere latinoamericano che privilegi innanzitutto Perù, Argentina e Brasile. Un viaggio tra valzer, chamamè, chacarera e choro, attraverso brani resi celebri da importanti interpreti, e composizioni originali.

Sofia Rei è nata a Buenos Aires ma vive a Brooklyn. E’ una cantante, cantautrice, produttrice ed educatrice. Le sue influenze includono stili folk sudamericani, jazz, pop, nuova musica classica ed elettronica. Canta in spagnolo, inglese e portoghese, cinque dei suoi album hanno vinto l’Independent Music Awards come miglior album, nella categoria World Beat e Concept Album. Tra le altre cose, è la co-fondatrice di “El Colectivo Sur”, un collettivo artistico con sede a New York City che mira ad aumentare la consapevolezza pubblica della musica sudamericana e a riunire comunità diverse.

Il collega Jorge Roeder è un bassista e compositore peruviano. Il suo primo lavoro di registrazione professionale è stato come bassista per la band heavy metal di Lima, “Ni Voz Ni Voto”, nel loro album di debutto omonimo pubblicato nel 2000. Come membro del “Julian Lage Group”, ha ricevuto una nomination ai Grammy 2010 per il miglior album jazz contemporaneo, per “Sounding Point”. Nel 2020, ha invece pubblicato il suo primo album da solista, “El Suelo Mío”.

Su uno dei palchi bolognesi salirà, invece, MonoNeon, nome d’arte di Dywane Thomas Jr., bassista vincitore di un Grammy, e sarà accompagnato dai musicisti Xavier Lynn, alla chitarra, Charles Brown, alle tastiere, e Devin Way, alla batteria.
MonoNeon è un bassista, musicista sperimentale, cantante e cantautore del Tennessee. Il suo lavoro ha visto un grande seguito di culto su Youtube, ma è diventato famoso anche per essere stato l’ultimo bassista assunto da Prince prima della sua morte nel 2016. Sebbene sia destrorso, suona con la mano sinistra su un basso elettrico capovolto. Il suo stile di esecuzione al basso può essere descritto come “funky con caratteristiche insolite” e viene fuori un suono che è una combinazione di uso audace della dissonanza e fraseggio imprevedibile. E’ riconoscibile anche per l’estetica, dai vivaci abiti trapuntati al “basso readymade”, ispirato dal suo amore per i movimenti artistici d’avanguardia, caratterizzato da un calzino che copre l’intera paletta e il nome d’arte diffusamente scritto sul corpo del basso.

Segue il Luigi Bonefede Tynerly Quartet, quartetto composto da: Luigi Bonafede, pianoforte; Piero Odorici, sax tenore e sax soprano; Marco Micheli, contrabbasso; Enzo Zirilli, batteria.
Luigi Bonafede si è jazzisticamente formato nella seconda metà degli anni settanta al “Capolinea” di Milano, dove ha avuto modo di incontrare i più noti e rappresentativi jazzisti italiani, in particolar modo Larry Nocella, che ha influenzato in maniera determinante la sua vita e la sua carriera. Bonafede e Zirilli, decidono di celebrare la musica di uno dei loro massimi ispiratori, il pianista McCoy Tyner, dando origine a un progetto di altissima caratura artistica, assolutamente inedito, originale e inaspettato del quale è recentemente uscito il CD “Tynerly”.

Si conclude il sabato sera con Joe Allotta, batterista, insieme alla sua band: Davide Angelica alla chitarra, Antonio Amabile alle tastiere e Vito Vulpetti al basso elettrico.
Il progetto solista di Joe Allotta nasce dal suo bisogno di libertà espressiva, che lo porta a oltrepassare le dinamiche di mercato. Le sue composizioni racchiudono la volontà di rendere il jazz contemporaneo accessibile a una audience il più ampia possibile, senza tralasciare l’impatto che può regalare un live coinvolgente ed accattivante. Al questo genere mescola drum’n’bass, hip hop e funk, con un approccio melodico alla batteria che assume un ruolo centrale. Il risultato è un sound coinvolgente e trasversale, che abbatte le barriere tra generi. A giugno 2024 ha pubblicato il suo primo EP “Me vs ME vol.1” per l’etichetta Sghetto Records.

Domenica 17 novembre, al Locomotiv Club La voce “acida” di Lady Blackbird

Marley Munroe è Lady Blackbird, accompagnata dai musicisti: Cristopher Seefried alla chitarra, Kenneth Crouch alle tastiere, Jonathan Flaugher al basso e James Charles Paxon alla batteria.
Munroe è una cantautrice jazz e soul che lavora principalmente nel Regno Unito. Ha iniziato dalla musica cristiana, provenendo da una famiglia religiosa, ma si è presto resa conto di non identificarcisi. Nel momento in cui registra un’interpretazione della canzone “Blackbird” di Nina Simone, decide di adottare il nome d’arte Lady Blackbird. Dopo il suo album di debutto “Black Acid Soul” pubblicato nel 2021, acclamato dalla critica, è ora pronta a stupirci un’altra volta con il suo ultimo lavoro, “Slang Spirituals”. Questo album presenta tracce che vanno dai fanfare orchestrali soul alle narrazioni folk intime, fino al gospel euforico e al soul psichedelico; per l’artista rappresenta un viaggio alla scoperta di sé.

A terminare la rassegna del weekend è il gruppo Underdog’s Tales. La voce è di Alessia Obino, affiancata da: Matteo Pontegavelli alla tromba; Federico Pierantoni al trombone; Michele Vignali al sax tenore; Onofrio Paciulli al pianoforte; Luca Dal Pozzo a contrabbasso e arrangiamenti; Dario Mazzucco alla batteria.
Le esperienze musicali di Obino spaziano dal jazz alla musica brasiliana, al funky, all’elettronica. Attualmente fa parte dell’Obi 4, dell’”Ottettodino”, del gruppo di musica brasiliana NAC Project e del trio Ja’Brassamba.