Oggi, 7 aprile, all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, è andata in scena la prima tappa del Rumore del Silenzio Tour 2021, una speciale iniziativa in quattro date, organizzata in primis dai Bauli in Piazza, in collaborazione con #ChiamateNoi e Squadra Live, in favore degli operatori del mondo dello spettacolo e degli eventi. Alle ore 10, sulle pagine social dell’Unipol Arena e, appunto, dei Bauli in Piazza, è stato condiviso un video di tre minuti e mezzo in cui Federico Poggipollini si esibisce in un palazzetto vuoto, suonando un pezzo famoso per la sua emotività e la musicalità, “The Sound of Silence” di Simon & Garfunkel.

Il preludio al bis della protesta dei Bauli in Piazza

L’esibizione di Poggipollini, è stata registrata all’interno dell’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, vuota come ormai da più di un anno a questa parte per gli eventi culturali a causa dell’emergenza sanitaria. Il video raffigura l’artista che, percorrendo il corridoio che lo separa dal palco, sente i rumori del pubblico in trepidante attesa della sua performance, la quale però viene eseguita, per l’appunto, nel silenzio più totale.
Nell’arena non manca solo il pubblico, è assente anche tutto il personale, e l’unico presente è il suonatore, che porta la sua personale versione del rinomato brano degli anni ‘60, protagonista indiscusso non solo della scena musicale, ma anche di quella teatrale e cinematografica – iconico il suo uso nel finale del film “Il laureato”.

GUARDA LA PERFORMANCE DI FEDERICO POGGIPOLLINI:

Il tour proseguirà in altre tre arene nei prossimi tre giorni, e farà tappa l’8 aprile a Milano, al Mediolanum Forum di Assago, il 9 a Torino, al Pala Alpitour, e il 10 a Roma, al Palazzo dello Sport. Quest’ultima data sarà particolarmente significativa in quanto, a distanza di una settimana, sempre nella capitale, avrà luogo la protesta vera e propria, con i Bauli che scenderanno in piazza un’altra volta.

Il 10 aprile saranno, infatti, sei mesi esatti dalla manifestazione di Piazza del Duomo a Milano, in cui cinquecento bauli neri, e uno rosso, si posizionarono davanti alla Madonnina, in silenzio, a significare la poca importanza data dalle istituzione al settore dello spettacolo.
Il 17 aprile la manifestazione si ripeterà, questa volta a Roma, in Piazza del Popolo, dove saranno chiamati a raccolta mille bauli neri, il doppio quindi di quelli di ottobre.

Il Tour del Rumore del Silenzio è solo un anticipo, un promemoria per quello che assisteremo a una settimana dalla sua conclusione: i lavoratori dello spettacolo, oscurati dalle miriadi di legittime proteste dei lavoratori italiani che richiedono un ritorno alla normalità, vogliono così far sentire nuovamente la loro voce, e lo faranno nel modo più pacifico possibile, rimanendo in perfetto silenzio nel cuore della piazza romana.

Si stima che, da marzo 2020, dalla pubblicazione del primo DPCM del governo Conte, oltre 370 mila operatori nel mondo dello spettacolo – tra cui rientrano non solo gli artisti tout court, ma anche fonici, elettricisti, addetti ai teatri, ai cinema, alle fiere, ai congressi e tanti altri – siano rimasti completamente fermi; nessuna possibilità di lavorare, senza reddito e privi di una vera prospettiva sul proprio futuro. La protesta vuole far luce su questa situazione, e richiedere un intervento strutturale in materia, con una visione sulla ripartenza; niente più interventi sporadici ma l’impostazione per una riforma di un intero settore completamente abbandonato a sé stesso.

Le richieste che saranno avanzate in questa protesta sono: l’istituzione di un fondo da erogare agli operatori del mondo dello spettacolo e degli eventi, che possa garantire una soglia minima di continuità di reddito, il sostegno economico alle imprese della filiera, la calendarizzazione di un tavolo interministeriale che imposti la ripartenza del settore, un’immediata azione del governo per la riforma della previdenza e assistenza delle lavoratrici e dei lavoratori.

I Bauli in Piazza non indietreggeranno da queste richieste, e il 17 aprile faranno sentire la loro voce con la forza del silenzio degli strumenti inutilizzati e impolverati sul fondo dei loro mille bauli chiusi. Il Sound of Silence di quelle arene vuote, così, diventerà sempre più rumoroso, perché un paese è in grado di ripartire soprattutto se la cultura e lo spettacolo possono respirare, e dare voce
all’anima delle persone che lo compongono.

Luca Meneghini