La salute cardiovascolare è un tema di grande importanza, soggetto spesso a convinzioni errate e leggende metropolitane che possono influenzare le scelte di prevenzione e cura.
Una dieta equilibrata, uno stile di vita attivo e controlli regolari sono fondamentali per mantenere un cuore sano, ma tante informazioni contrastanti generano spesso confusione e paure ingiustificate.
In questo articolo esploreremo alcuni falsi miti sulla salute del cuore, un piccolo aiuto per proteggere al meglio il proprio benessere e rispondere a qualche curiosità.
Alcuni falsi miti sulla salute cardiovascolare
Quando la pressione è troppo alta dà sempre sintomi
La pressione alta, o ipertensione, è spesso chiamata “killer silenzioso” proprio perché può manifestarsi senza alcun sintomo evidente. Molte persone credono di avvertire mal di testa, vertigini o palpitazioni come segnali inconfondibili di valori pressori elevati, ma in realtà questi disturbi possono essere legati a diverse altre condizioni. Di conseguenza, chi soffre di ipertensione spesso non se ne rende conto, esponendosi al rischio di sviluppare nel tempo complicanze anche gravi come infarto, ictus e insufficienza renale.
Ecco perché è fondamentale effettuare controlli regolari, specialmente se si hanno familiarità con malattie cardiovascolari o altri fattori di rischio come obesità, diabete o fumo. Anche le persone senza fattori di rischio dovrebbero controllarsi regolarmente la pressione: il fisiologico indurimento delle arteriole fa aumentare la pressione con l’età, anche se una persona ha uno stile di vita perfettamente sano. Controllare la pressione è importante anche alla luce del fatto che i farmaci oggi disponibili per controllare la pressione sono tanti e con minimi effetti collaterali, al contrario delle complicanze che si possono sviluppare che, una volta insorte, spesso non sono curabili.
I sintomi dell’infarto sono sempre evidenti
L’infarto miocardico può presentare sintomi molto variabili e talvolta meno evidenti di quanto comunemente si creda. Il classico dolore toracico, intenso, pressorio e localizzato al centro del petto, non è l’unico segnale possibile: molti pazienti, specialmente donne, anziani o soggetti diabetici, possono manifestare sintomi più sfumati come nausea, mal di pancia, difficoltà respiratorie, dolore alla schiena, alla mandibola, o sudorazione fredda accompagnata da agitazione. Riconoscere per tempo un infarto, anche se i sintomi non sono quelli “classici”, può fare la differenza tra una guarigione e complicanze potenzialmente fatali, come fare quindi?
Se pensate di stare subendo un infarto il consiglio è di chiamare subito il 112 o 118 e NON recarvi al pronto soccorso di vostra iniziativa, gli operatori che risponderanno al telefono sono addestrati per rassicurarvi nel caso i vostri sintomi non sembrino compatibili con un infarto o per inviarvi a casa la assistenza necessaria in caso contrario.
Se siete una persona a rischio di avere sintomi atipi di infarto (donne, anziani, soggetti diabetici o con elevato rischio cardiovascolare) il consiglio è di non sottovalutare nausea, mal di pancia, difficoltà respiratorie, dolore alla schiena o alla mandibola, o sudorazione fredda accompagnata da agitazione, anche se non accompagnati da dolore toracico, e chiamare il 112 o 118 se questi sintomi compaiono all’improvviso e non durano almeno una decina di minuti o vanno peggiorando.
Il diabete è solo una alterazione dello zucchero nel sangue
Il diabete è una malattia complessa che colpisce tutto il metabolismo del nostro corpo; è vero che la sua manifestazione più evidente sia l’aumento dello zucchero nel sangue, ma i suoi effetti più importanti e più gravi si vedono nel tempo e sono i danni ai vasi sanguigni. Il diabete è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare e favorisce lo sviluppo di malattie coronariche, ictus e insufficienza cardiaca, insufficienza renale e malattie della retina. I meccanismi coinvolti includono l’aterosclerosi accelerata e l’aumentata infiammazione dei vasi sanguigni, che rendono il sistema cardiovascolare più vulnerabile. Inoltre, la combinazione di diabete con altri fattori come ipertensione, obesità e dislipidemie accresce ulteriormente il pericolo di eventi cardiaci. È essenziale, quindi, che le persone con diabete adottino uno stile di vita sano, si sottopongano a controlli medici periodici e seguano le terapie prescritte per ridurre l’impatto della malattia sul cuore, prevenendo complicanze potenzialmente gravi. Un esempio pratico: le persone con diabete dovrebbero tenere il colesterolo circolante nel sangue a livelli molto inferiori rispetto alle persone senza diabete, proprio perché il loro sistema cardiovascolare è già a rischio e anche poco colesterolo circolante può essere deleterio.
I grassi e la caffeina fanno male al cuore, il vino rosso invece ha un effetto benefico
Questi tre sono solo tre tra i più diffusi miti attorno agli effetti della alimentazione sulla salute cardiovascolare.
Non tutti i grassi hanno effetti negativi sulla salute cardiovascolare. I grassi saturi, presenti in cibi di origine animale, e i grassi insaturi “trans”, presenti in cibi fritti e processati, aumentano il colesterolo LDL (“cattivo”) e il rischio di malattie cardiovascolari. Tuttavia, i grassi insaturi, come quelli presenti in olio d’oliva, noci e pesce ricco di omega-3, hanno effetti protettivi.
Il consumo moderato di caffeina, equivalente a 3-5 tazze di caffè al giorno, non è associato a un aumento del rischio cardiovascolare, come indicato in studi pubblicati su riviste cardiologiche. Al contrario, alcune ricerche suggeriscono che il caffè possa avere effetti benefici, come una riduzione del rischio di insufficienza cardiaca e ictus, grazie alle sue proprietà antiossidanti.
Ed infine il vino. Sebbene esistano studi che riportino come il resveratrolo, un antiossidante presente nell’uva, possa avere effetti protettivi sulla salute cardiovascolare i risultati sono falsati dalle quantità utilizzate: una persona dovrebbe consumare decine di litri di vino al giorno per avere effetti paragonabili a quelli osservati sui topi oggetto di questi articoli, e con queste quantità gli effetti negativi dell’alcool supererebbero di gran lunga quelli protettivi del resveratrolo.
Nel caso abbiate qualsiasi dubbi in merito alla vostra salute cardiovascolare il consiglio è però sempre quello di parlarne con un cardiologo, lui o lei vi sapranno dare i migliori consigli e indicazioni anche considerando le vostre specifiche necessità personali.
Nel caso abbiate bisogno di sottoporvi ad una visita cardiologica a Bologna segnaliamo la possibilità di rivolgersi al Poliambulatorio Descovich collocato in centro a Bologna in Via del Rondone 1, vicino a porta Lame.
Il poliambulatorio, aperto dagli anni ’60 e realtà consolidata nella sanità bolognese, permette di eseguire un gran numero di visite specialiste, tra cui le visite cardiologiche, sia privatamente che in regime di convenzione con il sistema sanitario nazionale.







