Si terrà martedì 2 dicembre, alle 18.30, presso la Libreria Sette Volpi in via Luigi Serra a Bologna, la presentazione di “Piazza Molotov“, il romanzo d’esordio di Giuseppe Scandurra pubblicato da Volta La Carta. Scandurra, antropologo dell’Università di Ferrara, debutta nella narrativa con un’opera ambientata in Bolognina, uno dei quartieri popolari più simbolici e stratificati della città.

Il romanzo dell’antropologo Scandurra incentrato sulle trasformazioni della Bolognina

Il romanzo nasce come traduzione letteraria di anni di ricerche etnografiche. I protagonisti, prevalentemente uomini, si muovono in uno spazio urbano denso e circoscritto, dove la dimensione del quartiere diventa lente per osservare identità, fragilità e trasformazioni sociali. Ancorati a un passato che appare come unico orizzonte politico possibile, questi personaggi sembrano trovare rifugio in memorie che però non rappresentano un’età dell’oro: sono segnate da sessismo, rigidità ideologiche e nostalgie ingannevoli, impossibili da riprodurre nella contemporaneità.

Ma se il passato viene a volte ingiustamente mitizzato, il presente con cui i personaggi si misurano non sembra fornire prospettive.
«Il libro è costruito su qualcosa che è impossibile fare, cioè un ritorno al passato – spiega l’autore ai nostri microfoni – Allo stesso tempo, però, il libro è un’interrogazione sul presente, cioè che cosa è oggi la Bolognina visto tutto ciò che è successo negli ultimi vent’anni. Ci si interroga su quanto questo territorio sia abitabile da popolazioni più marginali, che non riescono più a viverci perché è ufficialmente partito un processo di riqualificazione o di gentrificazione».

Il cuore narrativo è proprio questa tensione tra memoria e futuro. I personaggi, sospesi tra disillusione e desiderio di cambiamento, cercano di emanciparsi da un ruolo di “burattini che guardano indietro” per trasformarsi in individui capaci di immaginare nuove prospettive. Sullo sfondo, la Città — con la sua lunga tradizione politica e il suo rapporto particolare con l’idea di progresso — finisce per imporsi come vera protagonista del romanzo: un luogo che ha spesso illuso i suoi abitanti di poter proiettare il futuro in continuità diretta con il passato.
La presentazione offrirà dunque l’occasione per esplorare non solo un nuovo lavoro letterario, ma anche uno sguardo antropologico sulle metamorfosi sociali e simboliche di Bologna.

ASCOLTA L’INTERVISTA A GIUSEPPE SCANDURRA: