Continua il Bologna Jazz Festival con la giornata di giovedì 23 ottobre, dedicata alla grande stagione fusion degli anni Settanta, che ci porta alle ore 21:15 al Teatro Celebrazioni ad assistere al complesso d’eccezione dei Time Machine di Billy Cobham: uno dei padri fondatori del genere oltre che il più emblematico batterista. Prima ancora di mettersi a capo dei suoi gruppi, che hanno fatto storia, aveva gettato le basi del suo stile possente, ipercinetico, tumultuoso, figlio al contempo del jazz, del rock e del funk.
Billy Cobham e i Time Machine a ritmo di fusion per il Bologna Jazz Festival
William C. Cobham, nato a Panama nel 1944, è un batterista, musicista e compositore di jazz e jazz fusion. La sua prima esperienza come batterista in una band fu nell’esercito americano, dove ottenne una certa fama. A partire dal 1968 viene ingaggiato prima da Stanley Turrentine, poi da Shirley Scott, George Benson, ed infine arriva all’approdo che lo porta definitivamente all’interno della storia del jazz: la band elettrica di Miles Davis. In seguito se ne va dal gruppo di Davis e registra con il chitarrista John McLaughlin l’album “My Goal’s Beyond”, con cui fondò nel 1971 la Mahavishnu Orchestra, protagonista di una tournée lunga due anni e con cui ha registrato tre album, due in studio e uno dal vivo.
Succesivamente, nel 1973, registrò il suo primo album da solista, “Spectrum”, collaborando con Jan Hammer (tastierista dell’Orchestra) e Tommy Bolin (futuro chitarrista dei Deep Purple). A quel tempo, Cobham si stava guadagnando una certa reputazione, principalmente per la sua tecnica rivoluzionaria, che fondeva complessità, innovazione e originalità.
Il musicista panamense torna con i Time Machine, accompagnato da Antonio Baldino (tromba), Andrea Andreoli (trombone), Bjorn Arko (sax), Rocco Zifarelli (chitarra), Gary Husband (tastiere) e da Victor Cisternas (basso). Questa combinazione riprende, ringiovanendola, quella della prima band del batterista ed eseguirà molte delle composizioni di album come “Spectrum”, “Crosswinds” , “Total Eclipse”, “A funky Thide of Sings” e “Life and Times” ma da una nuova prospettiva, oltre a diverse composizioni più recenti.







