A mezzanotte e mezza di oggi, vicino al porto tunisino di Sidi Bou Said, la nave “Family” della Global Sumud Flotilla è stata colpita con un ordigno incendiario, presumibilmente lanciato da un drone israeliano.
Nonostante le autorità tunisine abbiano provato a minimizzare l’accaduto, affermando di non aver rilevato la presenza di droni, la pubblicazione dei video registrati dalle telecamere di sicurezza confermano l’attacco. Si vede infatti un ordigno incendiario provenire dal cielo e colpire il ponte dell’imbarcazione, dove due persone dell’equipaggio erano di vedetta. Questi ultimi hanno immediatamente lanciato l’allarme, le altre persone a bordo sono in salvo e l’incendio è stato domato.
La Global Sumud Flotilla attaccata da un drone israeliano in acque tunisine
Si tratta di una mossa ancora più spregiudicata da parte di Israele, che dopo aver attaccato le navi della Freedom Flotilla in acque internazionali, ora ha presumibilmente violato la sovranità territoriale tunisina per colpire la flotta umanitaria con aiuti destinati alla popolazione di Gaza.
Appena le prime barche della Global Sumud Flotilla avevano preso il largo, il ministro della Difesa israeliano, l’esponente dell’ultradestra Itamar Ben-Gvir, aveva minacciato attiviste e attivisti a bordo delle imbarcazioni di volerli incarcerare con l’accusa pesantissima di terrorismo, che in Israele non prevede le minime garanzie giuridiche.
GUARDA IL VIDEO DELL’ATTACCO ALLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA:
A bordo della nave colpita si trovavano anche Greta Thunberg, celebre attivista svedese, e Miguel Duarte, soccorritore di diverse navi nel Mediterraneo e recentemente anche attore con la compagnia teatrale bolognese Kepler-452. Quest’ultimo è in contatto con il regista bolognese Nicola Borghesi, che nei giorni scorsi aveva inviato una lettera al sindaco di Bologna Matteo Lepore, chiedendo di sostenere il collega e amico imbarcatosi nella missione umanitaria.
Nel video diffuso dalla Global Sumud Flotilla, Duarte è proprio una delle due persone di vedetta che dà l’allarme quando l’ordigno incendiario colpisce la nave.
UN ALTRO VIDEO DELL’ATTACCO:
ASCOLTA IL RACCONTO DI MIGUEL DUERTE:
Gli attivisti della Global Sumud Flotilla: «Non ci fermiamo»
«L’assedio illegale di Gaza dura da 18 anni. Da 17 anni si tenta di rompere questo assedio illegale. In questi 17 anni, altre 37 imbarcazioni sono state intercettate o attaccate. Questa è la barca numero 38 che ha subito un attacco. Quindi è molto importante che comprendiamo che ogni volta che le persone ci chiedono se una missione come la nostra continuerà, non dimentichiamo mai il motivo per cui siamo qui». Con queste parole, in una conferenza stampa convocata d’urgenza a Tunisi dopo l’attacco di questa notte, attivisti e attiviste della Global Sumud Flotilla confermano che la missione continuerà.
«Quello che è successo ieri notte mostra al mondo intero con chi abbiamo a che fare – continuano gli attivisti – Chi è interessato a fermare gli aiuti umanitari per raggiungere i bambini affamati di Gaza? Chi ha assassinato operatori sanitari, operatori delle Nazioni Unite, operatori della protezione civile, giornalisti come voi? Chi ha commesso tutti questi crimini di guerra? E il motivo per cui continuiamo a navigare è perché la ragione per cui una missione come la nostra esiste è che non solo sono lì, ma la loro situazione sta peggiorando con l’invasione totale di Gaza City. L’ultima fase della pulizia etnica a Gaza. Quindi, ogni volta che qualcuno vede qualcosa che potrebbe accadere alla nostra missione, sappiamo che si tratta di una missione ad alto rischio, ma non è nulla in confronto al rischio che il popolo palestinese affronta ogni singolo giorno a Gaza. Quindi non solo continuiamo la nostra missione, andiamo avanti, ma da quando è successo, migliaia e migliaia di persone si sono offerte volontarie per unirsi alla nostra missione perché sanno quanto sia importante non vivere in un mondo in cui c’è chi pensa di possedere tutto, di poter far morire di fame i bambini, di poter bombardare ospedali, rifugi, scuole, case, aree residenziali e la gente non fa nulla».
ASCOLTA UN PASSAGGIO DELLA CONFERENZA STAMPA:
            
            
            
	






