Ex chiese, piazze, parchi e musei si trasformano in palcoscenici: torna a Bologna, dal 3 al 7 settembre, Danza Urbana, il festival che dal 1997 porta la danza contemporanea fuori dai teatri e dentro la città. Giunto alla 29ª edizione, il cartellone intreccia riflessioni su identità, ambiente e futuro, con 30 appuntamenti, 14 spettacoli e 7 prime assolute.
Il direttore artistico Massimo Carosi sottolinea come il festival intenda affrontare «la complessità del presente rifuggendo dalle semplificazioni», con lavori che parlano di ecologia, gentrificazione, migrazioni e memoria coloniale.
La 29^ edizione di Danza Urbana affronta la complessità senza semplificazioni
Tra i protagonisti spiccano Salvo Lombardo, che aprirà con Birdsong (3 settembre, ex Chiesa di San Mattia), e Fabrizio Favale, che presenta The Nothing Island in esclusiva assoluta (6-7 settembre). Ampio spazio anche al duo Panzetti/Ticconi, cui è dedicata una monografica con lo spettacolo Cry Violet e la video installazione Die Wanderer.
Accanto ai nomi affermati, la nuova sezione Nuovi Sguardi porta in scena le opere di giovani artisti come Ofelia Balogun e Nagga Giona Baldina, mentre non mancano i progetti internazionali, dal flamenco di Alvaro Murillo al libanese Samer Zaher.
Il programma si allarga anche al cinema e alle arti visive, con la prima assoluta del film Porpora che cammina (3 settembre, Cinema Lumière) e videoinstallazioni site-specific in luoghi riaperti per l’occasione, come l’ex Chiesa di San Barbaziano.
Danza Urbana si conferma così un osservatorio sulla scena contemporanea e sul rapporto tra corpo e città. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti, tranne Birdsong e Cry Violet. Programma completo su www.danzaurbana.eu
ASCOLTA L’INTERVISTA A MASSIMO CAROSI:







