Una manifestazione per chiedere la riqualificazione della Montagnola, senza le solite ricette e retoriche anti-degrado, ma coniugando sicurezza e accoglienza. Sabato 28 ottobre, alle 11 in piazza VIII agosto, il comitato di genitori e bambini delle scuole Betti e #FreeMontagnola scendono in piazza per chiedere la presa in carico del parco.

Comitato per la Montagnola: godersi il parco e aiutare il prossimo

“Montagnola accogliente, Montagnola per tutti”, questo lo slogan dei comitati di genitori e bambini delle scuole Betti e di #FreeMontagnola, composto dai genitori e i bambini delle scuole Betti, che hanno indetto per il 28 ottobre, alle 11 in piazza VIII agosto, una manifestazione, intitolata MANI–FEST–Y– AMO, per portare all’attenzione delle istituzioni l’attuale situazione in cui versa il Parco della Montagnola.
“Privato alla città che di questo luogo legge solo le brutte notizie di cronaca e mai le iniziative positive – così i comitati definiscono il parco – perché soccombono sotto la valanga di incuria e trascuratezza, senza dimenticare le emergenze sociali che si trasformano in mancanza di sicurezza e spesso violenza”.

È Sara, una delle tante madri che ha iscritto il figlio alle scuole Betti a parlare ai nostri microfoni: “La Montagnola ha bisogno di cose semplici subito: di una fontana che, dopo anni di stop, riprenda a funzionare, di un’area giochi degna di una città che ambisce ad essere internazionale e di un percorso benessere destinato a sportivi adolescenti e adulti che in Montagnola invece, trovano solo grande disponibilità di spaccio”.

“Non accettiamo nessuna strumentalizzazione politica – ha tenuto a sottolineare Sara – chiediamo solo serenità, sicurezza, e dignità per tutti: anche per chi viene confinato in un parco, abbandonato a sé stesso, nelle grinfie della delinquenza”.
Ed è qui che sta la peculiarità della mobilitazione, che propone soluzioni fuori dal solco della retorica anti-degrado, che spesso si traduce con pugni di ferro contro chi già è emarginato. #FreeMontagnola è invece convinta che con una presa in carico del parco si possano risolvere i problemi, si possano avere sicurezza e accoglienza al tempo stesso.

Nurdjihan Lucarini

ASCOLTA L’INTERVISTA A SARA: