Il mondo del teatro di Bologna si dà collegialmente appuntamento all’Arena del Sole, dove il 12 novembre, alle 20.30, si terrà la serata-evento “All’alba di un nuovo giorno”. Si tratta di un ricordo collettivo di Marina Pitta e Gianfranco Rimondi, scomparsi rispettivamente nel settembre 2024 e nel febbraio 2021.
Legati sia professionalmente che a livello sentimentale, Pitta e Rimondi sono state due figure importantissime del teatro bolognese e non solo, anche se non sempre la città ha saputo riconoscere il loro valore.
Il mondo del teatro di Bologna ricorda Marina Pitta e Gianfranco Rimondi
L’omaggio a Marina Pitta e Gianfranco Rimondi, due figure centrali del teatro politico e sociale italiano, ripercorrerà il loro cammino umano e artistico. Un incontro, moderato da Gerardo Guccini, che si annuncia come un racconto corale fatto di testimonianze, immagini, lettere e frammenti video: materiali d’archivio e ricordi condivisi da amici, colleghi e allievi, oggi a loro volta artisti e protagonisti della scena contemporanea.
Fondatori del Teatro Evento, del Teatro dei Dispersi e di Accademia ’96, Pitta e Rimondi hanno intrecciato per oltre mezzo secolo arte, formazione e passione civile, costruendo un teatro capace di interrogare la realtà e di restituirla alle persone. La loro è stata una ricerca rigorosa e generosa, sempre attenta al valore umano del palcoscenico e al suo potere educativo.
Nel corso della serata interverranno, in presenza o in video, Andrea Adriatico, Stefano Banchelli, Francesco Bettelli, Stefano Casi, Sergio Ciulli, Matilda Dart, Alessandra Frabetti, Vittorio Franceschi, Piergiorgio Iacobelli, Carla Lama, Giuseppe Liotta, Luca Lomazzi, Marinella Manicardi, Mirella Mastronardi, Fiorenza Menni, Enrico Pitozzi, Hendry Proni, Patrizio Roversi, Simona Sagone, Erica Salbego – che leggerà una lettera di suo padre Gianpaolo Salbego – Marco Sgrosso, Alessandro Tampieri, Luisa Vitali, Costantino, nipote di Marina, con uno scritto inedito, e Francesca Rimondi, che chiuderà gli interventi.
Saranno proiettati anche filmati e collage fotografici tratti dagli archivi personali, per raccontare una storia di teatro vissuta con coerenza e passione.
Figura chiave del teatro politico bolognese, Gianfranco Rimondi fu tra i protagonisti della stagione nata dopo il ’68 insieme a Luigi Gozzi e Arnaldo Picchi. Dopo gli esordi al teatro La Ribalta nel 1961, nel 1969 fondò con Marina Pitta la compagnia Teatro Evento, con testi da lui stesso scritti e diretti.
Nel 1973, con L’eroica e fantastica operetta di via del Pratello, la compagnia diede voce a un intero quartiere, mescolando indagine storica e invenzione poetica: una delle esperienze più riuscite di quel periodo. Successivamente Rimondi diresse il laboratorio regionale ATER-ERT, insegnò alla Scuola di Teatro di Bologna e all’Accademia Antoniana, e fu critico per l’Unità dal 1969 al 1991. Nel 1996 fondò il Teatro dei Dispersi, ospitando autori come Gao Xingjian, futuro Premio Nobel. Nel 2016 ricevette dal Comune di Bologna la Turrita d’Argento.
Con Teatro Evento, Marina Pitta aveva condiviso quella straordinaria stagione della scena bolognese post-settantottina, accanto a realtà come il Teatro Nuova Edizione di Gozzi e il Gruppo Libero di Picchi. Abbandonata la compagnia, fondò con Rimondi il Teatro dei Dispersi, approdato poi al teatro parrocchiale delle Due Madonne, da cui sarebbe nata la Accademia ’96, una delle scuole di formazione teatrale più vive della città.
Attrice intensa e versatile, Pitta aveva attraversato con grazia e determinazione decenni di palcoscenico: straordinaria nutrice nello scespiriano Romeo e Giulietta diretto da Marco Bernardi, compagna di scena di Gianni Galavotti in Minetti di Bernhard, interprete per registi come Pagliaro, Meldolesi, Cherif, D’Alatri e Franceschi.
Negli ultimi anni si era dedicata con passione ai laboratori di Arte e Salute all’Arena del Sole, lavorando con attori-pazienti psichiatrici in un teatro di relazione e rinascita. Nel 2011 era tornata in scena accanto a Vito nello spettacolo Il medico dei pazzi di Scarpetta diretto da Nanni Garella, unendo comicità e tenerezza in un gesto di profonda umanità.
L’ultima volta che Marina era apparsa in scena, un anno fa, all’Oratorio San Filippo Neri, interpretava con Carla Lama un testo inedito di Rimondi, Mamma sono tanto felice: un atto d’amore per il marito scomparso e insieme una testimonianza della sua forza d’attrice.
Oggi la serata a lei e a Gianfranco dedicata non è solo un ricordo, ma un modo per ritrovare – nelle loro parole, nei loro gesti e nei volti di chi li ha conosciuti – la forza di un teatro sincero, necessario e profondamente umano.
ASCOLTA L’INTERVISTA A LUISA VITALI:







