L’eliminazione dei precari come soluzione al problema
Proprio mentre ci si prepara a stilare le graduatorie per le supplenze, il sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi propone una soluzione illuminata: basta eliminare 500.000 precari. Le supplenze saranno affidate agli insegnanti di ruolo, perché “i docenti precari della scuola non danno valore aggiunto”
Alle volte la soluzione ai problemi è davanti ai nostri occhi eppure non riusciamo a vederla. Fortuna che c’è chi, come il sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi, ci strappa al sonno della ragione nel quale siamo caduti e ci indica la strada. Un pò come chi pensava di risolvere il problema della fame nel mondo aspettando che tutti gli affamati morissero di fame, il sottosegretario vuole risolvere il problema dei supplenti precari eliminandone 500.000. Succede così che mentre si stilano le graduatorie per le supplenze del prossimo anno scolastico (un salvagente sia per i docenti precari che per le scuole) Reggi dichiari che: “I docenti precari della scuola non danno valore aggiunto, non si incardinano in un progetto educativo -e ancora- il gruppo degli insegnanti dell’organico ‘funzionale’ dovrà prendersi carico anche delle supplenze brevissime”.
Insomma ecco la soluzione: saranno i docenti di ruolo, che finora, per il sottosegretario, erano a scuola a girarsi i pollici nell’attesa che qualcuno li liberasse dal torpore dell’ozio, ad occuparsi delle supplenze.
Per Marcello Pacifico, Anief-Confedir, “sarebbe un grave errore, perché i precari svolgono un ruolo prezioso e non accessibile a chi svolge già tante ore di lezione frontale. Aumentando il carico di lavoro in aula si rischia di compromettere la regolarità della didattica. Si continuano a trovare escamotage e non si cercano soluzioni. Le questioni del precariato su cui discutere sono ben’altre.“