In seguito all’assunzione in Tper, seguita alla fusione tra Atc e Fer, l’azienda non gli riconosce l’anzianità. Così Sebastiano Taumaturgo, sindacalista Usb, inizia uno sciopero della fame.

Sebastiano Taumaturgo, autista di autobus da 30 anni, inizia lo sciopero della fame come ulteriore prova per alzare la voce contro Tper che non vuole riconoscergli l’anzianità.
Nonostante il giudice abbia già dato ragione all’azienda nel primo grado di giudizio, il lavoratore e sindacalista Usb torna alla carica con una protesta forte.
La sua richiesta consiste nel vedersi riconosciuto l’avanzamento di classe per anzianità che l’azienda gli nega in seguito al cambiamento delle condizioni contrattuali, avvenute contestualmente alla fusione fra Atc e Fer.

“In quel frangente – denuncia il lavoratore – è stata anche compiuta una concertazione a livello dirigenziale, adeguando i compensi di tutti i dirigenti a classi più elevate, mentre per i dipendenti il livellamento è stato effettuato verso classi inferiori”. Di questa modifica i lavoratori hanno avuto conoscenza solo a giochi fatti, confrontando le buste paga.
In questo contesto Taumaturgo sostiene di essere rimasto incastrato “avendo firmato un modulo credendo fosse un altro” e si è visto annullata l’anzianità di servizio: 30 anni di lavoro considerati come 5.
Vano il suo colloquio con il direttore Ferrari, così come vana è stata la sua formale richiesta scritta, che è stata laconicamente rifiutata.

Oltre al danno, per il lavoratore, c’è anche la beffa, dal momento che è costretto a pagare il compenso dell’avvocato aziendale, cosicchè il dipendente si trova a pagare sia per l’accusa che per la difesa.
Dalla sua postazione all’esterno della sede Tper, Taumaturgo prosegue lo sciopero della fame.

Lorenzo Bedussi