Rod Modell e Stephen Hitchell sono due icone nel campo ambient/techno, due artisti influenti e rispettatissimi da tutto il movimento della musica elettronica.

Sono due artigiani della musica, infatti utilizzano perlopiù hardware e tecniche di registrazione su nastro, creandosi i propri suoni e atmosfere che poi confluiscono nei loro universi sonori vissuti in comune oppure singolarmente con i loro diversi moniker (alias) e progetti.

Sono figli di Detroit, città simbolo per la techno nella seconda metà degli anni 80 grazie alla triade di pionieri Atkins/Saunderson/May e che ha esercitato una fortissima influenza sul nostro duo. Anche la dub ha avuto la sua grossa parte nel formare lo stile dei due, echi e riverberazioni sono alla base della loro prima produzione dub techno.

La loro produzione se presa nel suo insieme è sterminata, dall’esordio di Modell nel 1998 ai primi lavori di Hitchell risalenti a circa 10 anni dopo.

Rod Modell e Stephen Hitchell: Gli alias Deepchord, Variant, Intrusion, Echospace, CV313

Questi sono solo alcuni degli alias dei loro singoli progetti, tutti differenziati per stile e filosofia alla base. Per esempio Deepchord è lo storico progetto solista di Modell che si concentra sulla ambient dub techno, mentre Variant e Intrusion sono due progetti del solo Hitchell più concentrati sulla deep ambient siderale e come riporta il suo sito Bandcamp, “per ritrarre la costellazione di eventi mistici che avvengono nelle profondità dello spazio”.

Echospace è il loro progetto più importante e famoso, in cui suonano insieme, con all’attivo quattro album più uno di live; in particolare “The Coldest Season” uscito per l’etichetta Modern Love nel 2007 è una pietra miliare nel genere ambient/dub.

Cv313 nato come progetto del duo ma portato avanti recentemente dal solo Hitchell, si basa sempre sulla deep ambient e ritrae ispirati paesaggi sonori come la profondità degli oceani e dello spazio.

Molto importante è anche la produzione del solo Modell, dove usa il suo vero nome per creare album eccezionalmente coesi e artisticamente unici, basati sui suoi viaggi in cui ritrae, sempre grazie alla musica electronica/ambient e field recordings, le ambientazioni, i paesaggi e le situazioni incontrate e cristallizzate nella sua musica.

Un suono “caldo” e “vivo”

Si possono identificare alcuni punti in comune lungo tutta la loro produzione (che ammette eccezioni solo dove sono presenti esigenze progettuali, di concetto, come ad esempio nel già citato “The Coldest Season”) e cioè un suono caldo e vivo ottenuto grazie ai loro mezzi e tecniche produttive, per esempio attraverso l’uso di sistemi modulari e vecchi sintetizzatori analogici. Un suono in costante mutazione, che ad un ascolto poco attento può sembrare monotono ma che invece si muove sinuoso spesso grazie a micro e macro cambiamenti nella tessitura sonora dei loro synth e registrazioni. A volte è presente una dimensione casuale, come nel caso dell’album di Modell “Dawn, Dusk and Darkness” in cui sono presenti field recordings delle sue passeggiate lungo le vie di Barcellona e dove sono stati messi su nastro frammenti di conversazione di passanti, avventori di bar e negozi e via di seguito.

La loro musica è sempre molto mirata per un ascolto “consapevole”, qui siamo molto lontani dai ritornelli orecchiabili tipici del pop, e per rubare le parole di un gigante come Eno a proposito del genere Ambient “una musica che crea un’atmosfera, per l’ascolto non attento, che permette all’ascoltatore di immergersi in un paesaggio sonoro senza la necessità di una attenzione particolare” ma che, ci permettiamo di aggiungere noi, all’ascoltatore più attento premia con uno scenario in costante cambiamento grazie alla maniacalità dei dettagli sonori della produzione del duo. Un ascolto consapevole quindi, che significa ritagliarsi un’ora circa del proprio tempo per immergersi, rilassarsi o farsi accompagnare, perché no, in altre attività durante l’ascolto.

Una musica sicuramente non per tutti o per tutti i momenti, ma che se accolta è in grado di restituire moltissimo all’ascoltatore e ripaga ampiamente per le ore di ascolto.

Alberto Morini