Ancora una volta ce l’ abbiamo fatta! Le gambe mi hanno sostenuto nella maratona musicale del Primavera Sound di Barcellona

La recensione di Primavera Sound 2011

Siamo giunti alla mia quarta Primavera e dalla prima volta noto che molti progressi sono stati fatti. Il popolo del Primavera e’ aumentato fino a raggiungere le 140.000 presenze. Sono aumentati anche i connazionali che per assistere a forse quello che e’ il festival della musica indipendente per eccellenza hanno fatto i bagagli e sono in una Barcellona carica di tensione. Le notizie che venivano dalla Spagna al momento della partenza non erano molto positive. Si parlava di scontri tra la polizia e gli ingnados. Sprezzanti del pericolo siamo andati a vedere cosa succedeva in Plaza Catalunya e sinceramente non abbiamo trovato dei guerriglieri pronti a sfidare la polizia ma solo degli studenti che giustamente accampati nella piazza attuavano una forma di protesta pacifica (FOTO). Tra i vari spazi abbiamo (io e la mia compagna) trovato una tenda adibita a sala studio, uno spazio dedicato alla musica, e molte bancarelle impegnate su temi sociali come immigrazione, nucleare e cattiva amministrazione.

Indignados

La situazione ‘cosi’ pericolosa’ era monitorata costantemente da un elicottero che sorvolava Plaza Catalunya e da camionette della polizia che circondavano la Plaza. Tutto e’ degenerato quando sabato 28 Maggio, in occasione dei festeggiamenti della coppa dei campioni, (FOTO ) agli Indignados si sono aggiunti gruppi di ‘tifosi’ del Barca. Purtroppo, essendo Plaza Catalunya parte del nostro percorso verso casa ci siamo trovati tra il cordone della polizia e i manifestanti. La polizia spagnola non ha esitato a sparare proiettili di gomma, uno dei quali ha fatto esplodere una bottiglia a pochi metri da noi….decisamente bisognava cambiare strada…

Sufjan Stevens

Torniamo pero’ a giovedi’ 28 Maggio, primo giorno del Primavera Sound. Rispetto all’ anno scorso noto con piacere che i palchi sono aumentati fino ad arrivare a sette. Purtroppo e’ cambiata anche la modalita’ con cui abbeverarsi. Gli organizzatori hanno introdotto una carta prepagata che si e’ rivelata un completo flop sia per la fila per ricaricare la carta che per gli stand che non erano attrezzati a prendenderla. Per fortuna avevamo dei contanti con noi, ma sono stati in molti a lamentarsi e a litigare con lo staff. Il primo artista sul nostro menu’ del giorno e’ Sufjan Stevens. Si esibisce dentro un capiente auditorio dove si puo’ accedere previa prenotazione sul sito del Primavera. Molti cercano di entrare senza aver prenotato pero’ con poca fortuna. La puntualita’ degli show e’ piu’ da Svizzera che da Spagna e l’ artista americano autore di uno degli album migliori del 2010, The Age of the Adz, si presenta sul palco alle 20.30 in punto. Altre 12 persone lo accompagnano. Oltre alla classica formazione, basso chitarra e batteria si aggiungono le tastiere, i fiati e le coriste. Ne segue uno spettacolo che usando le parole di Sufjan e’ un viaggio cosmico dentro e fuori di noi. Costumi piumati, laser e immagini rendono lo spettacolo di Sufjan Steven un grande POP show. Sbalordito da quello che poteva essere un set di musica folk accolgo la novita’ con molto piacere. Solo in alcune tracce. l’ artista americano rimane solo sul palco. L’ album The Age of the Adz viene suonato quasi per esteso. Dal vivo sembra piu’ ricco di effetti di ogni tipo ed e’ lo stesso Sufjan a dirci che negli ultimi anni la sua passione per i sintetizzatori e computers e’ aumentata. Il concerto si conclude con il pubblico in piedi a ballare su ritmi piu’ elettro pop che folk, e questa e’ stata la prima sorpresa del Festival.

Grinderman

Esterefatti dalla bellezza dello show di Sufjan ci perdiamo pero’ un mito della musica: John Lydon con i suoi P.I.L. Un amico mi racconta comunque che non ha perso la sua arroganza ed e’ ancora capace di intrattenere il pubblico. Hit della serata: This is not a Love song.
Ci dirigiamo verso il San Miuel stage, dove si esibiscono i grandi nomi del festival. Stasera sono previsti i Grinderman di Nick Cave e i grandi Flaming Lips. Il vecchio Nick ha sempre il suo fascino e si presenta vestito di tutto punto con i suoi rabbiosi Grinderman. La folla e’ in visibilio e viene investita da un rock genuino. Cave si posiziona spesso sulla transenna che divide lo stage dal pubblico sorretto dalle prime file e dai membri dello staff. Sembra voler fare un bagno di folla e tutti si aspettano un tuffo imminente. Le canzone provengono dai soli due album che ha all’ attivo con i Grinderman e dal vivo assumono un certo spessore. Un grande show!!!.
Dopo Sufjan e Cave ci spostiamo al LLevant stage che e’ a venti minuti dal palco principale del San Miguel.

Interpol

Quest’ anno le cose sono state fatte alla grande e sono aumentate pure le distanze tra un palco e l’ altro, tanto che ci vorrebbe una sorta di navetta. Il gruppo new yorkese degli Interpol e’ atteso per le 00.45. Posso dire che dopo un paio di album mediocri, gli Interpol sono arrivati quasi a toccare lo splendore del primo album con l’ album omonimo. Dopo non essere stato troppo soddisfatto dal tour che ha toccato il Velvet nel 2004, sono curioso di rivedere i ragazzi. Paul Banks (chitarra e voce) dialoga con il pubblico in perfetto spagnolo. Leggo oggi dalla sua bio che infatti ha vissuto a Madrid e in Messico. Ma cio’ che mi sorprende di piu’ e la strada che gli Interpol hanno fatto da quella data del 2004 al Velvet. Oggi il suono e’ molto piu’ compatto e la voce di Banks si puo’ considerare un marchio di fabbrica della band. Le tracce piu’ apprezzate vengono da Turn on the bright lights e da Interpol. Per un’ ora abbondante la gente e’ completamente in preda del suono darkeggiante della band new yorkese che conclude lo show con la spendida Obstacle 1.

Flaming Lips

Siamo cosi’ giunti alle 2.00 e la stanchezza si fa sentire, ma la voglia di vedere i Flaming Lips e’ tanta. Purtroppo arriviamo al Main stage della San Miguel quando tutta l’ area e’ completamente occupata. Ora un intoppo a cosi’ tanta organizzazione ci doveva essere. Le 140.000 presenze erano forse previste in per i sette palchi a disposizione, ma quando si tratta di vedere una grande band, l’ area antistante al palco San Miguel non e’ sufficiente. Sconfitti dalla brutta posizione che siamo riusciti a strappare con la forza e dalla stanchezza che si fa sentire, assistiamo solo alla parte iniziale del concerto. Un inizio esplosivo, colorato da palloni giganti che vengono spinti verso il pubblico, Wayne Coyne che da dentro un palla gigante cammina sui fans, bambini che ballano sul palco sono comunque ricordi di quello che doveva essere un grande show.

LINK AL DAY TWO (VENERDI)

LINK a Day Three (SABATO)

Ascolta la musica del Primavera Sound ogni sabato dalle 16.30 alle 18.00 sulle frequenze di RCF Afternoon Tunes. In streaming su www.radiocittafujiko.it