«Non è che i poveri stanno da un lato e noi stiamo dall’altro lato, tutti noi siamo toccati in qualche modo dalla povertà, soprattutto in un momento in cui, con l’inflazione che galoppa e gli stipendi che non riescono a tenere il passo, ci troviamo a dover fare delle scelte tra i beni da acquistare o i servizi che ci possiamo permettere».
È così che la giornalista Alice Facchini introduce ai nostri microfoni il suo libro “Poveri noi. La classe media in bilico” (Il Margine – Edizioni Centro Studi Erickson) in uscita venerdì 23 maggio. «Ad esempio ci sono molte famiglie – continua Facchini – che devono scegliere tra il nido o un viaggio».

La povertà ci riguarda tutti: il libro “Poveri noi”

In un sistema economico aporofobico, dove la povertà sembra essere una colpa, il saggio della giornalista prende in esame i dati sulle condizioni materiali degli italiani, che hanno toccato il record di sei milioni di persone in povertà assoluta, ma con testimonianze dirette di persone che vivono il problema. Attraverso le loro parole, in particolare, il lettore o la lettrice può comprendere meglio che i poveri non sono alieni, ma vivono condizioni che tutte e tutti possiamo vivere o stiamo in parte già vivendo.
Le testimonianze, presentate in forma anonima per rispettare la privacy dei soggetti interessati, sono ciò che Facchini descrive come «una summa del lavoro sulle disuguaglianze che ho svolto in questi anni».

Scorrendo il libro, in particolare, ci si può rendere conto come la povertà non sia una semplice carenza di denaro, ma un fenomeno complesso e multifattoriale che determina e tocca diversi ambiti della vita.
Oltre alla povertà economica, infatti, esistono la povertà alimentare, con l’impossibilità di avere accesso ad una dieta adeguata, la povertà energetica, che impedisce di riscaldare o raffrescare adeguatamente la propria casa, la povertà abitativa, con l’impossibilità di avere accesso a un tetto, ma anche la povertà educativa, che appare un fattore quasi ereditario per le giovani generazioni e, soprattutto negli ultimi tempi, la povertà sanitaria, con le difficoltà di accesso alle cure necessarie.

“Poveri noi” non si limita a fotografare un fenomeno articolato, ma ne prende in esame sia le cause che le dinamiche. Parallelamente alla crescita dalla povertà, infatti, si registra un incremento della ricchezza nelle mani di pochi. Questo elemento va di pari passo anche con lo smantellamento delle politiche di sostegno ai poveri. L’esempio concreto è quello del reddito di cittadinanza, cancellato appena pochi anni dopo la sua introduzione.
«La sensazione è che della povertà non interessi più a nessuno – osserva Facchini – La politica semplicemente non ne parla, quindi ignorando il problema e non inserendolo all’interno dell’agenda politica di fatto riesce a togliere fondi a tutti quelli che erano gli strumenti di welfare per sostenere le famiglie in povertà».

“Poveri noi” verrà presentato a Bologna venerdì 23 maggio, alle ore 18.30 alla Libreria Sette Volpi in via Luigi Serra 2/e. Assieme all’autrice ci sarà Leonardo Tancredi, ex direttore di Piazza Grande, il giornale delle persone senza dimora di Bologna, con cui Facchini ha compiuto un percorso che le ha permesso di entrare in contatto con la povertà.

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