Ieri numerosi esponenti dell’estrema destra sono stati arrestati dei Carabinieri dei Ros di Napoli. Tra di loro, è finita ai domiciliari anche Emmanuela Florino, figlia dell’ex senatore di An, candidata con Casa Pound per alle politiche.
Le accuse sono numerosore: formazione di banda armata, detenzione e porto illegale di armi e di materiale esplosivo, lesioni a pubblico ufficiale, attentati incendiari, manifestazioni non autorizzate, aggressioni di tipo «squadrista» contro avversari politici e sistematico indottrinamento di giovani militanti all’odio etnico e all’antisemitismo. Spicca tra i capi d’imputazionela pianificazione di scontri di piazza a Napoli nella primavera del 2011, come emerge dalle intercettazioni.
A Emmanuela Florino è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Sono finiti in carcere anche Enrico Tarantino, ritenuto il leader dell’ala violenta del gruppo e Giuseppe Savuto. A fare compagnia (ai domiciliari) alla Florino ci sono invece Giovanni Senatore, Giuseoppe Guida, Aniello Fiengo e Massimo Marchionne. Obbligo di dimora, infine, per Andrea Coppola, Raffaele Palladino, Alessandro Mennella. Tra i progetti del gruppo politico c’era anche l’aggressione e lo stupro di una ragazza ebrea.
I fatti ha riaperto il dibattito sulla legittimità dell’organizzazione di estrema destra e dell’effettiva applicazione della legge Scelba in questi casi, in particolare in un momento di campagna elettorale, il cui tema ancora non è stato affrontato. Sono partiti i messaggi di solidarietà dai siti dell’organizzazione di estrema destra, tra cui anche alcune provenienti dai militanti della nostra città.
A Napoli già da tempo il sindaco Luigi De Magistris aveva vietato manifestazioni che inneggino ad ideali fascisti, non consentendo a nessuna formazione di destra estrema di poter scendere in piazza per atti eclatanti. Una coerente alla Carta Costituzionale, che ripudia ogni tipo di violenza e discriminazione.