Carolina Capria, da tempo presente sui social come L’ha scritto una femmina, presenta stasera alle 18:30 al TPO il suo ultimo libro “Campo di battaglia. Le lotte dei corpi femminili” in un dialogo con Ilaria Guberti, nel book corner curato da Libreria Trame. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.

Carolina Capria racconta le lotte quotidiane delle donne

Carolina Capria inizia la sua carriera come sceneggiatrice televisiva, scrivendo alcuni episodi delle sit-com Piloti e Camera Café, per poi spostarsi nel campo letterario con una serie di romanzi per bambini e bambine. Dal 2018 inizia un nuovo progetto e diventa nota per le pagine social, instagram e facebook, in cui utilizza lo pseudonimo di L’ha scritto una femmina. L’obiettivo è quello di creare un luogo in cui possano trovare spazio tutte quelle opere letterarie, passando per i vari generi, che sono state scritte da autrici donne, avendo anche come scopo quello di abbattere i pregiudizi di genere. «Le donne godono di meno riflettori puntati addosso nel campo della letteratura. L’espressione “L’ha scritto una femmina” deriva proprio da questo, dalla volontà di ribaltare la situazione, fare diventare un punto a favore la scrittura di una donna, può darci una visione del mondo che non si possiede».

Nel suo ultimo libro “Campo di battaglia. Le lotte dei corpi femminili, edito da Effequ, il terreno di scontro di cui l’autrice si occupa è proprio il corpo femminile. Nell’opera, definita dall’autrice come un ibrido tra un saggio e un memoir, si parla di come la società contemporanea proietti sul corpo delle donne una serie di aspettative a tal punto che il corpo non è mai propriamente loro, ma sempre oggetto di critica e giudizio da parte degli altri. Quello che Carolina Capria cerca di offrirci con il suo libro è una via d’uscita da questa gabbia, nonostante il percorso di riappropriazione del corpo sia molto lungo e difficile. «Sono partita da mie esperienze personali per poi vedere che elementi possedevano di universalità. Ho cercato di tracciare un sentiero che consentisse di vedere quello che succede a noi come qualcosa che succede a tutte le donne […] L’idea del libro era proprio quello di creare un’atmosfera tranquilla e sicura, dove sentirci accolte e non giudicate».

Per maggiori informazioni sull’evento, consultare il sito del TPO.

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