Valerio Evangelisti, il Magister, ci ha lasciati tre anni fa, ma da questa sera l’Auditorium del Liceo Minghetti, scuola che lui frequentò, porterà il suo nome. All’interno della Notte Bianca del liceo di via Nazario Sauro, infatti, questa sera alle 20.30 ci sarà l’intitolazione dello spazio ad Evangelisti, fortemente voluta da studentesse e studenti stessi del Minghetti e accolta dal Consiglio di Istituto.
L’intitolazione avverrà contestualmente alla premiazione della seconda edizione del concorso letterario che porta il nome dello scrittore bolognese, promossa dall’Associazione Valerio Evangelisti il Sole dell’Avvenire.
L’Auditorium “Valerio Evangelisti” del Liceo Minghetti e il concorso di scrittura
L’intitolazione dell’Auditorium del Liceo Minghetti a Valerio Evangelisti «è stata una bella sorpresa», ha raccontato ai nostri microfoni Silvia Samory dell’associazione dedicata allo scrittore. Evidentemente la collaborazione che è nata tra il liceo e l’associazione, che quest’anno ha prodotto la seconda edizione del concorso letterario dedicato al Magister, ha dato i suoi frutti.
«La partecipazione al concorso quest’anno è più che raddoppiata – racconta Samory – e se nella prima edizione il tema del concorso ruotava attorno al personaggio iconico di Evangelisti, l’inquisitore Nicolas Eymerich, quest’anno invece il tema da cui trarre ispirazione è stato il libro postumo “La fredda guerra dei mondi”».
Il libro, uscito l’anno scorso, contiene sia il romanzo incompiuto dello scrittore che i suoi racconti pubblicati nell’arco di vent’anni tra riviste e piattaforme online. La fantascienza, quindi, non è l’unico stile narrativo, ma ciò che accomuna i diversi testi è la capacità profetica di Evangelisti nel predire il futuro e quello che stiamo vivendo anche ai nostri giorni.
«Gli elaborati dei partecipanti sono molto belli, la qualità è alta – osserva Samory – La cosa che ci piace di più di questi lavori è che sono un mix di ingenuità e profondità. Noi spesso siamo cattivi nei confronti dei giovani, sostenendo che non hanno capacità. Invece hanno la capacità di scrivere e di leggere anche loro il mondo e vedere le cose attraverso prospettive che noi ci siamo dimenticati».
ASCOLTA L’INTERVISTA A SILVIA SAMORY:







