Si è svolta ieri sera la prima semifinale della 69^ edizione dell’Eurovision Song Contest. Non da Lugano ma da Basilea, in Svizzera dove tutto è cominciato nel 1956, ha preso il via la kermesse che vede trentasette Paesi in gara.
Molto italiana è stata la conduzione della prima serata, toccata a Gabriele Corsi e BigMama, artista molto seguita dai giovani e già presidente della giuria italiana all’Eurovision 2024.
E proprio ieri abbiamo ascoltato anche dal palco dell’Eurovision “Volevo essere un duro”, il brano di Lucio Corsi, che è il rappresentante dell’Italia dopo il forfait del vincitore del Festival di Sanremo, Olly.

Lucio Corsi suona l’armonica all’Eurovision Song Contest

C’è tanta Italia all’Eurovision Song Contest di Basilea. Oltre a Lucio Corsi, che ieri sera si è esibito fuori concorso, il nostro Paese è citato anche nel brano di Gabri Ponte (in gara per San Marino) “Tutta l’Italia” e di un prodotto tipicamente italiano si parla anche in “Espresso macchiato” dell’estone Tommy Cash.
Il nostro Paese, insieme a insieme a Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, fa parte dei cosiddetti “Big 5”, cioè i Paesi che hanno fondato o sempre sostenuto economicamente l’Eurovision Song Contest. È questa la ragione per la quale gli artisti di quei Paesi si conquistano di diritto un posto in finale.

La performance di ieri sera di Lucio Corsi, però, si è distinta da quella di Sanremo per un elemento musicale. Davanti a scenografie anni ’70, l’artista maremmano ha suonato l’armonica sul finire della canzone.
«La delegazione italiana ha raccontato di aver sfruttato un buco forse involontario del regolamento che dice che non si possono usare strumenti musicali “plugged”, cioè amplificati – racconta ai nostri microfoni Eddy Anselmi – Ciò ha permesso di utilizzare uno strumento acustico come l’armonica».
Sempre Anselmi ha raccontato che Corsi ha utilizzato i sottotitoli per far comprendere ai non italiani il testo della sua canzone. «Nei sottotitoli “la stazione di Bolo” è diventata “the Bologna station” – conclude l’esperto – trasformando Bologna nella prima città italiana mai citata dai versi di una canzone italiana all’Eurovision Song Contest».

ASCOLTA LA CORRISPONDENZA DI EDDY ANSELMI: