Al via da domani fino al 5 settembre, a Reggio Emilia, il festival di Emergency che quest’anno è dedicato alla “Cura: diritto e valore fondamentale del vivere insieme”. Saranno tre giorni dove interverranno ospiti quali la virologa Ilaria Capua, la reporter Laura Silvia Battaglia, il giornalista di Radio24 Giampaolo Musumeci, il teologo Vito Mancuso, lo scrittore Paolo Giordano e Alberto Zanin, medical coordinator del Centro chirurgico per vittime di guerra di Emergency a Kabul e tanti altri.

Pandemia e Afghanistan, il festival di Emergency dedicato alla cura

Non solo si parlerà di salute, ma anche di guerra con l’analisi e le testimonianze della crisi in Afghanistan, di migrazioni, lavoro, scienza e ambiente. Un programma ricco che inizia alle 14.30 di venerdì 3 settembre con l’incontro, in piazza Casotti, “Esiste il diritto a essere salvati in mare?” con Gianfranco Schiavone, consigliere ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione.

Il filo conduttore degli incontri sono tre domande fondamentali a cui si cercherà di dare risposta grazie agli ospiti: «Quali sono le condizioni politiche, economiche e sociali affinché la cura corrisponda effettivamente ai bisogni collettivi e non alle logiche di mercato? Perché la salute è diventata la cartina di tornasole di un sistema diseguale e squilibrato? Cosa significa prendersi cura di chi non ha diritti e subisce le conseguenze della guerra?».

«Per Emergency la cura è un diritto fondamentale che con il lavoro dell’organizzazione porta nei contesti di guerra. Ci saranno sia incontri che racconteranno i progetti in corso, sia approfondimenti più divulgativi e scientifici dove si parlerà di salute, di cura, di accesso ai vaccini», racconta il portavoce di Emergency Edoardo Faletti.

A causa della pandemia da Covid-19 il concetto di cura è entrato in crisi: il nostro sistema sanitario, così come lo conoscevamo, è stato travolto dallo tsunami del Coronavirus e si è trovato impreparato. «Emergency, durante la pandemia, con il progetto “Nessuno escluso” ha portato beni di prima necessità a chi ne aveva bisogno», spiega Edoardo Faletti che pone l’attenzione sulle profonde disuguaglianze sociali che la pandemia ha fatto emergere con violenza.

Il festival prevede diversi format in modo da dare ritmo agli interventi. Per chi ama lo stile “Ted” ci sono le “Domande per pensare”, cioè degli speech veloci di ventuno minuti di approfondimento con un esperto. Poi ci sono i “Dialoghi” per inquadrare le questioni di attualità insieme a giornalisti, scienziati, scrittori, divulgatori scientifici. E infine le “Emergency Stories”, pillole di approfondimento a cura di Giampaolo Musumeci, giornalista di Radio24, tra racconti sull’importanza del soccorso in mare, il senso di praticare la sanità d’eccellenza in Africa, il quadro attuale e le prospettive future per la popolazione afgana martoriata dalla guerra.

Medea Calzana

ASCOLTA L’INTERVISTA AD EDOARDO FALETTI: