Associazioni di famigliari e disabili sul piede di guerra, dopo lo sgomento e il disorientamento causati dalle ultime anticipazioni sul finanziamento alle disabilità previsto dalla prossima Legge di Bilancio. Molti gli appelli alla chiarificazione, tra i più recenti quello della Federazione Alzheimer Italia, che lamenta la totale assenza di finanziamenti al Piano nazionale demenze.

La prossima Legge di bilancio prevede due fondi sovrapposti per il finanziamento alle disabilità, il Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità e il Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, ai più sfugge il senso di questa frammentazione. Il sospetto è che dietro il balletto di cifre e nomi si nascondano i soliti tagli alle risorse per i servizi in favore delle fasce più fragili dei cittadini e che per l’ennesima volta a pagare il tributo più alto al dio della riduzione della spesa pubblica saranno chiamati gli ultimi (i disabili) e i penultimi (gli operatori sociali). Altroché internalizzazione dei servizi, qui pare che non si finanzi più neppure l’esternalizzazione!

Abbiamo chiesto a Carlo Giacobini, analista sociale esperto di disabilità e a Elena Boni, dell’associazione famigliari Comitato Autismo 365,  come stanno realmente le cose.

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