«Oggi iniziamo un rodaggio, ma da lunedì abbiamo messo come posti in agenda 3.000 persone. Posti che possono essere ampliati». Così si è espresso oggi Paolo Bordon, direttore generale della Ausl di Bologna, alla presentazione del nuovo hub vaccinale, collocato nel padiglione 33 della Fiera di Bologna. «Attualmente abbiamo 14 linee operative, ma le dimensioni sono eventualmente espandibili», anche in previsione dei 155.000 cittadini che si sono prenotati per la terza dose e che si vanno così ad aggiungere ai 107.000 che già hanno fatto il richiamo.

In Fiera fino a marzo l’hub vaccinale per la terza dose

L’hub vaccinale collocato in zona fiera sarà il centro dell’organizzazione per la somministrazione della terza dose, a cui se ne aggiungerà uno più piccolo a Casalecchio, che dal 20 di dicembre circa garantirà 1.700 dosi al giorno; ovviamente resta il progetto di una campagna vaccinale diffusa, con almeno una casa della salute distribuita in ogni distretto. «Con questo modello organizzativo noi a dicembre, gennaio e febbraio ci poniamo l’obiettivo di fare 8.000 vaccinazioni al giorno», contro le 6.000 inizialmente previste. L’hub della fiera chiuderà tuttavia l’ultimo giorno di febbraio, poiché a marzo dovranno tenersi altri eventi; «a quel punto noi però avremo già fatto la gran maggioranza di cittadini che hanno maturato i requisiti». Rimarrà Casalecchio, che avrà dunque una durata più lunga.

«Prima vacciniamo, prima difendiamo la nostra popolazione» è l’appello di Bordon, che si va ad aggiungere agli innumerevoli fatti in queste settimane. I vaccini disponibili saranno due, Pfizer e Moderna, con i quali si conta di immunizzare un gran numero di persone, a prescindere dalla loro appartenenza a categorie specifiche. Si prevede, tuttavia, una corsia preferenziale per le prime dosi, le cui richieste sono aumentate dopo l’annuncio del super green pass. In questi 8.000 vaccini al giorno tuttavia non sono inclusi i bambini: «dovremo pensare ancora i luoghi di vaccinazione: ci stiamo ragionando e ci confronteremo con la regione nei prossimi giorni; ieri sera abbiamo incontrato anche i pediatri».

Per quanto riguarda i tamponi partirà invece, per evitare problemi di viabilità, il centro di Parco Nord, «probabilmente verso la fine della prossima settimana» ha confermato Bordon «e avremo un posto con potenzialmente 1.800 tamponi al giorno»: un potenziale che verrà sfruttato al massimo, data l’importanza che ancora riveste il tampone nei casi di guarigione da covid e di rilascio del green pass.

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«Non c’è rischio di zona gialla in questo momento -ha rassicurato Raffaele Donini, assessore alle politiche per la salute– perché noi siamo all’8,4% sia dei reparti covid sia delle terapie intensive, sotto ai livelli di guardia, pure con incidenza molto elevata». I dati confermati da Donini confermano le tendenze nazionali: il 73% dei ricoverati fanno parte dei non vaccinati.

Ad emergere è tuttavia il nodo critico degli studenti pendolari, che non hanno la possibilità di vaccinarsi ma al contempo necessitano del green pass per utilizzare i mezzi pubblici: «è una questione che immagino venga posta in sede governativa dai ministeri competenti -ha risposto l’assessore- quello che noi diciamo dal punto di vista della sanità è che ovviamente nei mezzi pubblici, là dove c’è, in uno spazio ristretto, una concentrazione importante di persone, o queste persone hanno una protezione adeguata (FP2) o il rischio di contagio è molto elevato. La mascherina è obbligatoria e io ho chiesto che vengano aumentati i controlli».

Per evitare che gli studenti tornino alla Didattica a Distanza, sottolinea Donini, è necessario tuttavia anche un sistema di tracciamento più efficace e il rispetto rigoroso dei protocolli di sicurezza nelle scuole. «Tutti noi, governo, regione e autorità commissariale, siamo tutti impegnati a scongiurare la didattica a distanza, ma le forze in campo non sono infinite; dipende anche dall’incidenza del virus», ha concluso l’assessore.

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Francesco Manera