Nove spettacoli sceltissimi per la stagione della grande ripartenza. Il 2022/2023 del “Laura Betti” sarà all’insegna della multidisciplinarietà. Come ha ben spiegato Cira Santoro ai nostri microfoni,  l’intarsio tra le varie discipline teatrali caratterizza i titoli in cartellone.

Si parte il 18 novembre con un’opera di teatro civile inserita nel cartellone di “Politicamente scorretto”, l’ormai celebre rassegna del comune di Casalecchio. Un testo di Stefano Massini, la regia di Sandra Mangini e le capacità attoriali di Ottavia Piccolo convergono in “Cosa nostra spiegata ai bambini”. Il testo racconta la storia di Elda Pucci, prima donna eletta a sindaco di Palermo nel 1983. Dopo solo un anno venne sfiduciata, e poco dopo, nel 1985, la sua casa venne fatta saltare in aria. Fu una donna estremamente coraggiosa; durante il suo mandato, per la prima volta il comune di Palermo si costituì parte civile in un processo di mafia. Sul palco ci saranno le musiche dal vivo dell’Orchestra multietnica di Arezzo.

La prosa di Ottavia Piccolo, Maria Paiato e Luigi D’Elia. E la musica di Ramy Essam per Giulio Regeni

Ancora musica il 26 novembre con l’Orchestra creativa dell’Emilia-Romagna che si cimenta in “Afrikana”. Si tratta di una collaborazione dell’Orchestra (diretta da Fabrizio Puglisi) con due grandi maestri della musica maliana e senegalese. Ospiti speciali della serata saranno infatti Dudu Koraté (Senegal) e Kalifa Konè (Mali).

Il genio di Federico Fellini verrà evocato in “Gelsomina dreams” dalla Compagnia blucinQue. Danzatori e acrobati si libereranno nell’aria mossi dai sogni di Gelsomina. Con la direzione di Caterina Mochi Sismondi, si mescoleranno teatrodanza, musica dal vivo e circo contemporaneo.

Altro spettacolo dalla tematica emozionante è “Giulio meets Ramy”. La vicenda di Giulio Regeni sarà l’incipit per raccontare in musica i soprusi dei regimi dittatoriali. Protagonista della serata sarà Ramy Essam, il cantante che in Egitto è la voce della rivoluzione, e che dal 2014 è costretto a vivere in esilio.

Grande attesa per lo spettacolo di Luigi D’Elia “La luna e i falò”. Sarà la prima nazionale di un lavoro che promette un nuovo sguardo sul romanzo di Pavese, un lavoro in bilico tra i meccanismi della memoria e quelli – a volte salvifici – dell’oblio.

Il 18 marzo, la danza di De dansers in “Hold your horses”. Verrà raccontata la solitudine, il bisogno degli altri, il valore della solidarietà e il timore di perdere l’approvazione del gruppo cui si appartiene. I danzatori si muovono in un flusso continuo, come un unico corpo, sorretti dalla performance chitarristica e vocale di Guy Corneille.

Un monologo di Duncan Macmillan verrà portato in scena da Filippo Nigro il 25 marzo in “Every brilliant things”. Il protagonista ripercorre la propria vita attraverso una lista di cose per le quali vale la pena vivere. Da un elenco di aneddoti ed episodi, piccoli appunti lasciati a margine di scontrini e libri, emerge qualcosa che può individuare il senso della vita. Tutto ciò accade per convincere la madre a desistere dall’idea del suicidio che la attanaglia: il lavoro riesce infatti a toccare con sensibilità e con una leggerezza non superficiale il tema della depressione.

Grande attesa per l’arrivo a Casalecchio di Maria Paiato, che il 13 aprile porterà in scena “Boston Marriage”. Un amore tra due donne che – siamo a fine Ottocento – non possono svelarlo e svelarsi. Un capolavoro teatrale del Premio Pulitzer David Mamet, nel gioco del non-detto, dell’allusione, del paradosso.

La stagione si chiuderà il 27 aprile con “L’angelo della storia”, rilettura visionaria del saggio “Angelus novus” di Walter Benjamin. In questo lavoro, la Compagnia Sotterraneo assembla aneddoti storici di secoli e latitudini differenti, gesti che raccontano le contraddizioni di intere epoche, azioni e situazioni al limite del paradosso. Da ascoltare le parole di Cira Santoro al riguardo.

Decisamente interessanti anche le condizioni di abbonamento, che potete ritrovare nel sito del teatro.

E’ da sottolineare che il Laura Betti è un teatro che durante tutto l’arco dell’anno è operativo in laboratori per bambini e ragazzi, svolgendo così un’importante opera di tessitura culturale e diventando sempre più riferimento per Casalecchio e per i comuni limitrofi, come Valsamoggia e Monte San Pietro.

Sergio Fanti

ASCOLTA L’INTERVISTA A CIRA SANTORO: