L’inflazione non colpisce solo Bologna, ma sotto le Due Torri e nell’area metropolitana morde particolarmente, al punto che la nostra città è sul podio in Italia per il costo della vita. Per diversi consiglieri comunali e di quartiere, però, il carovita non è un destino ineluttabile e ad incidere sono anche scelte amministrative locali.
Per questa ragione a Bologna e provincia è nata una rete metropolitana contro il carovita, composta da esponenti di liste civiche tra il capoluogo, Bentivoglio, Granarolo, Medicina e San Pietro in Casale. L’obiettivo è una battaglia congiunta per persuadere le amministrazioni comunali ad utilizzare le leve in loro possesso per calmierare i costi sostenuti da cittadini e cittadine.

Carovita, a Bologna e provincia nasce una rete per contrastarlo

Tra le liste che affluiscono alla rete troviamo Sinistra Unita per Bologna, Bentivoglio Solidale, MedicinAttiva, Rifondazione Comunista e San Pietro Pubblica e Solidale.
Consigliere e consiglieri si muoveranno in modo coordinato per presentare ordini del giorno che chiedono alle rispettive maggioranze di agire per contenere e ridurre i prezzi, almeno per ciò che concerne i servizi pubblici come i trasporti e nelle aziende partecipate come Hera.
«I sindaci possono agire sui consigli di amministrazione di cui sono soci – sottolinea Michele Terra, consigliere di Quartiere di Sinistra Unita per Bologna – perché appunto non siamo servi di queste società, ma soci».

Il dito è puntato proprio sugli utili e gli extraprofitti delle partecipate, Tper e Hera in testa, che secondo gli esponenti della rete contro il carovita potrebbero essere utilizzati non per remunerare gli azionisti, ma per ridurre i costi di servizi e bollette.
Per il trasporto pubblico locale, la rete chiede che si torni alle tariffe precedenti all’aumento shock del marzo scorso, che ha portato Bologna ad essere la città col biglietto singolo più caro d’Italia.
Allo stesso modo Hera potrebbe utilizzare gli ingenti utili per abbassare le bollette, schizzate alle stelle negli ultimi anni.
A mandare in sofferenza cittadine e cittadini, inoltre, ci sono anche gli aumenti degli affitti, diventati insostenibili per larga parte della popolazione. Su questo le politiche per le case pubbliche e gli altri strumenti di contrasto agli aumenti agiti dall’Amministrazione vengono considerati ben poca cosa.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MICHELE TERRA: