25 alloggi di proprietà pubblica, dislocati nella Città Metropolitana di Bologna e spesso vicini a grandi aziende, da concedere alle imprese affinché li ristrutturino e li affittino a canone concordato a lavoratrici e lavoratori appena giunti nel territorio come alloggi transitori per affrontare il problema abitativo in città.
Il Comune di Bologna e la Città Metropolitana hanno aperto un avviso pubblico per una manifestazione di interesse da parte di soggetti imprenditoriali che siano interessati a partecipare al progetto pilota.
Case pubbliche da ristrutturare alle imprese per affittarle a lavoratori: il progetto di Bologna
Tra le persone che vivono la crisi abitativa a Bologna, infatti, c’è una quota crescente di lavoratrici e lavoratori, che pur disponendo di un reddito non riescono ad accedere alla casa, a causa degli alti costi del mercato degli affitti. Un problema che in alcuni settori, tra cui quello sanitario, stanno comportando addirittura la rinuncia al posto di lavoro.
Di qui l’idea del Comune di Bologna e della Città Metropolitana che, per sopperire alla ristrettezza di risorse a disposizione per ristrutturare altri alloggi pubblici rispetto a quelli già messi in preventivo, hanno pensato ad una collaborazione con i privati, in particolare le imprese che lamentano problemi dei propri dipendenti a trovare un alloggio.
Ammontano complessivamente a 400mila euro le risorse necessarie a ristrutturare i 25 alloggi. L’impresa o le imprese che sono interessate a ristrutturarli, incassandone i canoni per i primi 4 anni per rientrare dall’investimento, dovranno affittarli a canone concordato a lavoratrici e lavoratori appena giunti in città, con un Isee compreso tra i 9300 e i 35000 euro, per un massimo di 18 mesi.
Complessivamente la durata del progetto è di 7 anni. Dopo i primi 4, però, sarà la Fondazione Abitare a incassare gli affitti, rimpinguando così i propri fondi pensati per il problema abitativo. Al termine del progetto il pubblico rientrerà in possesso degli alloggi, che saranno così recuperati.
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