Dal 24 ottobre al 22 dicembre torna in scena “Trasparenze di Teatro Carcere”, il festival che porta il linguaggio del teatro dentro e fuori le mura degli istituti penitenziari dell’Emilia-Romagna. Giunto alla quinta edizione, il progetto coinvolge nove carceri e otto città – da Bologna a Modena, da Parma a Ravenna – con 14 spettacoli e 8 compagnie impegnate in un percorso di arte, libertà e reinvenzione.
Organizzato dal Teatro del Pratello in collaborazione con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Emilia-Romagna, il festival dà voce a chi la libertà la sogna ogni giorno, attraverso laboratori e produzioni che trasformano la reclusione in espressione creativa.

La nuova edizione di “Trasparenze di Teatro Carcere”

Il tema di quest’anno è dedicato ad Antonin Artaud, figura emblematica di un’arte inquieta e visionaria. «La sua vita e le sue opere sono un caleidoscopio con cui osservare il rapporto tra creatività e reclusione», spiegano gli organizzatori del Coordinamento. Da qui nasce il progetto triennale (2025–2027) Artaud, gli artisti nei luoghi di reclusione, che unisce sezioni detentive di tutta la regione sotto un’unica riflessione: il teatro come atto di libertà.

Il festival inaugura venerdì 24 ottobre al MAMbo di Bologna con Acini di Furore, della Compagnia delle Sibilline, formata da attrici detenute della Casa Circondariale della Dozza. A Modena, il Teatro dei Venti porta in scena Macbeth – Prova Aperta, diretto da Stefano Tè, mentre a Ferrara gli attori detenuti daranno vita a Where Have All the Flowers Gone e Un Pinocchio per Artaud. A Parma, il lavoro Naufragi – in collaborazione con la Fondazione Arturo Toscanini – racconta un viaggio simbolico verso la rinascita.
Un segnale concreto di apertura e fiducia, reso possibile dalla collaborazione con l’Amministrazione penitenziaria e con importanti realtà culturali come il MAMbo e la Fondazione Toscanini.
Il festival include anche la giornata di studi “Dei delitti e delle scene” il 17 dicembre al Teatro Storchi di Modena che metterà a confronto esperienze italiane e internazionali di teatro in carcere, con ospiti da Berlino, Atene e Londra.

Accanto agli spettacoli, Trasparenze coinvolge anche gli studenti: otto istituti superiori dell’Emilia-Romagna parteciperanno al progetto Konsulta, realizzando podcast e interviste per raccontare il festival attraverso la voce dei giovani unendo le nuove generazioni a chi, in carcere, riscopre la propria umanità attraverso il teatro.
Sostenuto anche dalla Chiesa Valdese e patrocinato dall’Associazione Nazionale Magistrati – sezione Emilia-Romagna, Trasparenze di Teatro Carcere 2025 conferma come il teatro possa diventare un vero strumento di riabilitazione. Dove la libertà è negata, la scena diventa un luogo di possibilità: uno spazio in cui l’arte, ancora una volta, mostra il suo potere di trasformare, riconciliare e far sognare.

ASCOLTA L’INTERVISTA A PAOLO BILLI DEL TEATRO DEL PRATELLO:

ASCOLTA L’INTERVISTA A SALVATORE SOFIA DI TEATRO DEI VENTI: