Nel ciclone delle polemiche che ha investito la partita di basket tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv, in programma per venerdì 21 novembre al PalaDozza, intervengono anche i docenti delle scuole bolognesi che in questi mesi si sono mobilitati contro il genocidio a Gaza.
Le insegnanti, in particolare, non hanno gradito che, a causa della partita e della gestione imposta dal Viminale, venga disposta la chiusura anticipata delle scuole della zona. «Il diritto allo studio sacrificato per una partita di pallacanestro», si legge in un comunicato.
I docenti contro la partita Virtus – Maccabi: «Il basket prima del diritto allo studio»
L’ordinanza che dispone la chiusura anticipata delle scuole nei pressi del PalaDozza non è ancora stata pubblicata, ma arriverà a momenti. Per evitare di coinvolgere i più piccoli nelle tensioni che possono esserci attorno al contestato match con la squadra israeliana, alunne e alunni dovranno andarsene prima. Anche perché nella zona, per le stesse ragioni, saranno interdetti anche i parcheggi.
Il sindaco di Bologna Matteo Lepore, in contrasto con la decisione del ministro degli Interni Matteo Piantedosi di far disputare il match nel centro cittadino, ha affermato che sarà il governo ad assumersi la responsabilità di ciò che accadrà e degli ingenti costi che la sicurezza comporterà.
I docenti, educatori ed educatrici per il rispetto dei diritti umani in Palestina, però, non accettano che a rimetterci siano i più piccoli, che vedono sacrificato il proprio diritto allo studio per la gestione della partita.
«Per noi quella partita non dovrebbe proprio essere disputata – afferma ai nostri microfoni l’insegnante Elisabetta Cappucci – Non solo nella tifoseria, ma anche tra i giocatori ci sono riservisti dell’Idf, quindi persone coinvolte col genocidio a Gaza».
Ancora peggio, però, è che per lo spettacolo si sacrifichi la scuola. «Riteniamo grave che l’attività scolastica venga interrotta o ridotta per un evento sportivo – si legge nel comunicato – soprattutto in un momento in cui la presenza del Maccabi a Bologna richiama l’attenzione internazionale sulla violazione dei diritti umani in Palestina».
La chiusura anticipata delle scuole, oltretutto, potrebbe avere un effetto ancora più grande di quanto verrà effettivamente disposto dall’ordinanza. «I genitori ci stanno comunicando che terranno a casa i figli per tutta la giornata», riporta Cappucci.
Se, sui social network, qualcuno ha rivendicato il presunto diritto degli abbonati e dei tifosi della Virtus di assistere al match per cui hanno pagato, ad essere limitato sarà invece un diritto costituzionalmente sancito, quello all’istruzione.
ASCOLTA L’INTERVISTA A ELISABETTA CAPPUCCI:






