Il centro sociale Vag61 di via Paolo Fabbri 110 è momentaneamente chiuso. La sospensione delle attività è stata dettata da un incendio che si è sviluppato lo scorso primo maggio, complici forse anche i piumini dei pioppi presenti nella zona, e ha coinvolto una parte dell’esterno dell’edificio in cui ha sede il centro sociale.
I danni causati dalle fiamme, in particolare a finestre e impianto elettrico, impediscono la normale prosecuzione delle attività, ma Vag61 non si scoraggia e ha lanciato un crowdfunding per far fronte alle spese e ripartire.
L’incendio all’esterno di Vag61 e il crowdfunding per far riprendere le attività
A raccontare ciò che è accaduto è, ai nostri microfoni, Chiara Di Stefano di Vag61. «Il primo maggio alcuni compagni che stanno vicini ci hanno chiamato per segnalare che del fumo usciva dal centro sociale – spiega l’attivista – Per fortuna nella struttura non c’era nessuno e le persone del vicino dormitorio hanno chiamato subito i pompieri».
La tesi che i piumini dei pioppi abbiano fatto da accelerante per estendere l’incendio è una tesi che anche i Vigili del Fuoco hanno sostenuto.
«Non ci sono danni alla struttura», precisa Di Stefano per rassicurare e fugare dubbi alimentati in rete. I problemi riguardano appunto le finestre e l’impiantistica.
Proprio la necessità di intervenire su quest’ultima ha spinto gli attivisti di Vag61 a lanciare il crowdfunding, a cui si può partecipare da qui.
«Abbiamo ricevuto tanta solidarietà – racconta Chiara – e ringraziamo anche tutte quelle realtà che si sono offerte di aiutarci e di far proseguire alcune delle nostre attività nei loro spazi».
A questo proposito domenica prossima, 18 maggio, si terrà una presentazione e un aperitivo presso l’Archivio di via Avesella in collaborazione con l’Archivio Lorusso Giuliani di Vag61.
ASCOLTA L’INTERVISTA A CHIARA DI STEFANO: